don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 28 Dicembre 2018

La strage degli innocenti è un evento che ci riporta alla memoria tanti episodi della storia recente e passata dove il dolore innocente, la sofferenza senza ragione sembra vincere sull’amore, sulla speranza, sulla fede.

Ma l’umiltà dei buoni, come Giuseppe, si fa strada attraverso i sogni, attraverso la capacità di attendere e fare la volontà di Dio, nonostante tutto: e da qui sorge Gesù che con la sua morte e Resurrezione partecipa e dà senso a tutto il dolore del mondo e lo mette tra le braccia della Trinità misericordiosa.

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Poesia

Un cuore che sa amare

La notte porta gli angeli.
Gli angeli portano una notizia.
La notizia porta paura, fretta, un triste avvertimento.
La paura porta una decisione.
La decisione porta alla fuga.
La fuga porta alla salvezza. Ma non per tutti. Molti bambini moriranno. Moriranno per la rabbia e la paura cattiva di un uomo che ama il potere e sa odiare.
Un bambino, invece, e sua madre si salveranno per la paura buona di un uomo che sa ascoltare Dio nei suoi angeli e sa amare e sa custodire chi ama.
Dio insegnami a saper ascoltare i tuoi angeli, la Tua parola.
Dio insegnami la paura buona che viene da un cuore buono e che sa amare.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 2, 13-18
Dal Vangelo secondo Matteo

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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