don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 16 Novembre 2019

Qual è la migliore forma di preghiera? Quella insistente. Molto spesso pensiamo che la qualità della nostra preghiera dipenda dal nostro stato d’animo, dalla sensazione che ci lascia, dalla cura e dal gusto con cui la facciamo. Ma Gesù ci insegna che la preghiera che conta è quella che sa insistere, perché l’insistenza è una professione di fede.

Infatti prima o poi nella vita finisce la parte emotiva, o il gusto delle cose, ma quando sai che qualcosa conta gli rimani fedele. Bisogna rimanere fedeli alla preghiera soprattutto quando abbiamo la sensazione che essa non serve a nulla, che non cambia la realtà, che assomiglia troppo a una questione meccanica.

Migliorare si può sempre, ma solo se non si molla. Se si smette di pregare questo asseconderà quella insidiosa e pericolosa tentazione che ci dice: “smetti di pregare tanto una preghiera fatta così non serve a niente”. E Gesù per lasciarci lo sguardo più giusto su questa faccenda, racconta la storia di una vedova che trovandosi davanti a un giudice disonesto, lo stalkerizza finché non ottiene che gli faccia giustizia.

E alla fine il giudice ragiona così: <<Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». Giustamente, conclude Gesù: <<Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamen te>>.

Se una persona cattiva alla fine cede, quanto più Chi è infinito Amore come può rimanere indifferente davanti alla  sofferenza di chi lo prega? Eppure la cosa più interessante  Gesù la aggiunge alla fine: <<Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?>>.

Infatti avere fede si gnifica continuare a pregare anche quando tutto ti dice il contrario. Avere fede è credere anche quando sembra che le nostre preghiere rimangono inascoltate. Dio agisce in modi misteriosi, ma agisce!

Commento di don Luigi Maria Epicoco.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18, 1-8
 
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore

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