Commento al Vengelo del 23 Febbraio 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

Pregate così…

Ecco una delle dimensioni fondamentali di questo periodo di preparazione alla Settimana Santa e alla Pasqua, e di ogni impegno serio di crescita spirituale: la preghiera. San Benedetto diceva: la preghiera è L’Opus Dei, l’opera per eccellenza di Dio. Sant’Agostino: la preghiera è l’incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui.

Santa Teresa di Gesù Bambino diceva che la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia. Nel vangelo di oggi il Signore ci offre la preghiera più bella. Lui, il Maestro, ci insegna la preghiera. Ci dice: pregate così: Padre nostro… Ma ci insegna anche che non è il numero delle nostre parole che farà sì che Dio ci ascolti, ma la disponibilità e l’apertura alla sua volontà e all’amore vicendevole, che si concretizza anche nel perdono. La preghiera è la via sicura che ci aiuta, per la grazia di Dio, a liberarci dai peccati: dall’egoismo, dall’ingiustizia, dall’orgoglio, dalla superbia, e a seguire la via giusta nell’accogliere il prossimo, di vivere e di pregare con Cristo e con gli altri.

Con la preghiera il cristiano conferma la virtù della fede che è dono di Dio. Essa ci spalanca le porte del cuore di Dio per celebrare degnamente i santi misteri e di ricevere il perdono del Padre. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, è l’unico momento, il momento per eccellenza, per chiedere a Dio una comunione intima e profonda. Il pane è anzitutto la Parola di Dio, la parola d’amore e che si è fatta carne per noi. Cristo, Pane del Padre, si è offerto gratuitamente per la remissione dei peccati.

Il Cristo è il sacramento della riconciliazione e della nuova Alleanza. Il Padre nostro è una preghiera che ci invita alla comunione con Dio per mezzo di Gesù Cristo. La preghiera è allora un dialogo, dialogo d’amore con un Padre buono che ci ascolta, è la scoperta e l’approfondimento del fatto di essere amati di un amore infinito: “Ti ho amato di amore eterno”. Chi prega comincia pian piano a sperimentare questo amore e viene riempito da una grande fiducia verso il Padre. E man mano prega, tanto più si fida… È per questo che il salmista oggi ci fa cantare: “Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato”.

Chiediamo oggi perché possiamo capire sempre più che la preghiera è l’alimento che ci sostiene nel nostro cammino e la luce che ci guida sulla strada verso Lui.

Monaci Benedettini Silvestrini

Photo by Aaron Burden on Unsplash

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