Commento al Vangelo del 5 marzo 2017

PASSA IL MEDICO E CI GUARISCE CON LA SUA CHIAMATA A SEGUIRLO SUL CAMMINO DELLA CONVERSIONE

https://youtu.be/PiNohDIs_A4

Tutto era accaduto proprio lì, dove Matteo era in quell’istante, immerso nel suo impuro lavoro di esattore e taglieggiatore. Lì, in quel vomito di vita sfuggito da tutti, si è posato un raggio di luce, lo sguardo di Gesù; Lui, l’unico ad amarlo così com’era, al punto di volerlo con sé.

Non si era preparato Matteo, probabilmente neanche si aspettava quell’incontro. Era lì come ogni giorno, nessuna particolare e buona disposizione. Eppure proprio quella banalità ordinaria del male è divenuta il grembo di un incontro decisivo. Questa è l’opera dell’amore infinito di Cristo, trasformare la morte in vita e una tomba in giardino.

L’assoluta eccezionalità di questa esperienza ha generato in Matteo l’eccezionale: “la conversione”. Lui, il traditore reietto, chiamato ad essere apostolo; come non “seguire” l’Unico che lo aveva guardato con misericordia strappandolo all’inferno? Come non “lasciare tutto” per Cristo che, nel suo amore, gli aveva già donato tutto ciò che il suo cuore desiderava. Per Matteo convertirsi aveva significato assaporare la libertà, altro che rinuncia!

Il perdono immeritato e gratuito aveva acceso in lui la gratitudine; per questo “prepara” a Gesù “un grande banchetto nella sua casa”, immagine di ogni eucarestia che sigilla e canta il suo amore. Immediatamente quella che era stata la “sua” diventa la “loro” casa, di Matteo e Gesù, ma non solo; la loro intimità non si chiude per darsi egoisticamente soddisfazione, ma si apre e dilata sino ai confini della terra. 

Come accade in ogni relazione fondata in Cristo, matrimonio, fidanzamento, amicizia, “l’amore diventa cura dell’altro e per l’altro. Non cerca più se stesso”  (Benedetto XVI). “Con loro” due, infatti, “era seduta una grande folla di pubblicani e di altra gente (pagani)”: ovunque giunge un cristiano – ovvero chi ha sperimentato l’amore di Cristo che lo ha “alzato” (stesso verbo che designa anche il risorgere) – appare una nuova creazione.

La presenza anche solo di un discepolo di Gesù genera nei luoghi più impensati il miracolo della Chiesa; dov’era stato peccato, lamento e lutto, l’assemblea festosa dei “malati” guariti dal “Medico” e dei “peccatori” accolti, perdonati e convertiti innalza il suo canto di benedizione a Dio per la sua misericordia. Anche per noi è preparato l’incontro decisivo con Gesù.

Lui è vicino, giungerà di certo in questa Quaresima, unica e diversa da tutte le altre, forse l’ultima, non sappiamo. Non importa se non lo stiamo aspettando, ancora oggi intenti ai nostri loschi traffici con cui taglieggiamo e ricattiamo marito, moglie, figli, amici e colleghi per spremergli sino all’ultima goccia l’affetto. Importa il suo amore capace di generare in noi lo stupore, la porta regale della conversione.

Importa non “mormorare” come gli “scribi e i farisei” ciechi sui loro peccati; e lasciarci curare quando, con una liturgia, con la parola del marito o di un amico, magari con gli occhi di tuo figlio spalancati nello stupore, lo sguardo di compassione e misericordia del nostro “Medico” planerà su di noi. Che il Signore ci conceda di accoglierlo come Matteo, perché sradichi vizi e peccati dai nostri cuori e vi effonda il suo Spirito d’amore.

Che in questa Quaresima possiamo convertirci davvero, e obbedire alla chiamata di Gesù “lasciando tutto”, ma proprio tutto, per “seguirlo” annunciando il Vangelo. Ne va della salvezza di nostro figlio, del collega, dell’amico! Stanno aspettando la nostra conversione per “sedersi” con noi e Cristo alla mensa della misericordia.

don Antonello Iapicca

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I Domenica del Tempo di Quaresima

Mt 4, 1-11
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».

Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 – 11 Marzo 2017
  • Tempo di Quaresima I, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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