Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Gennaio 2020

Medita

Nel lebbroso che si mette a supplicare Gesù e riesce a commuoverlo c’è un grande anelito alla guarigione. Anzi, egli non chiede al Signore di essere guarito ma di essere purificato: desidera con tutto se stesso una guarigione integrale, del corpo e dell’anima. Dalla malattia e dal peccato. Non vuole semplicemente divenire un uomo senza la lebbra, bensì un uomo nuovo, risanato, come mai è stato finora. Gesù rimane colpito da questa radicale ricerca di cambiamento e da questa richiesta di salvezza assoluta e afferma che sì, lui vuole che quell’uomo sia purificato. Così avviene. Poi, però, accade qualcosa che a prima vista risulta poco comprensibile. Il Signore ammonisce con severità e scaccia via, immediatamente, quella persona che fino a un momento prima aveva amato e guarito.

Gli impone di tacere, di non rivelare a nessuno come è accaduta la sua purificazione e di presentarsi al sacerdote per il compimento dei riti prescritti da Mosè, nel rispetto della Legge. Accade invece esattamente il contrario. Tanto che il Signore è costretto a ritirarsi in luoghi deserti, fuori dalle città, mentre le folle lo cercano da ogni parte. Ma Gesù non è un mago che “ci risolve i problemi”. Non fa trucchi, non si prende cura di noi perché vuole una ricompensa, non ama le folle e il consenso di massa: ama le persone, ogni persona. Non è venuto per essere proclamato re, dominatore, leader di successo. Ma per qualcosa di molto più forte e radicale: incontrare ciascuno di noi ogni giorno nelle nostre malattie e nelle nostre fatiche per trasformare completamente la nostra vita.

Rifletti

Coltivo dentro di me l’ambizione di una vita rinnovata e purificata? Chiedo al Signore di trasformare il mio cuore o mi affido a lui come potrei fare se andassi da un indovino, un “genio della lampada”?

Prega

Tu ci hai amati per primo, o Dio.
Noi parliamo di te
come se ci avessi amato per primo una volta sola.
Invece continuamente
di giorno in giorno per la vita intera
tu ci ami per primo.
(Søren Kierkegaard)

Fonte: Ascolta e Medita – Gennaio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 1, 40-45 In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore

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