Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Gennaio 2020

Medita

Gesù chiama a sé. Chiama, oggi, ciascuno di noi. La sua chiamata è potente perché promette molto, moltissimo: che il Dio dei cieli non sta più lassù in alto, staccato dal mondo e in attesa di adorazione, come piace immaginarlo agli uomini, ma si è fatto vicino alla nostra vita e alla nostra quotidianità; che ci farà pescatori di persone umane perché a nostra volta potremo annunciare il Vangelo della liberazione. La chiamata di Gesù può essere folgorante, certo. Ma in ogni caso avviene nella vita di ogni giorno: inutile cercarla in un misticismo fine a se stesso. Meglio tendere l’orecchio del cuore, mettersi in ascolto della Parola, ogni giorno.

E soprattutto, mettersi in gioco, rischiare. Simone e Andrea suo fratello, così come Giacomo e Giovanni, impegnati al loro faticoso lavoro con le reti, sono invitati da Gesù ad andare dietro a lui. Lo fanno senza riguardi per nessuno. Lasciano tutto e lo seguono. Addirittura Giacomo e Giovanni piantano in asso il padre e i garzoni sulla barca e se ne vanno: la novità della persona e del messaggio di Gesù è una priorità, supera i legami di sangue, la famiglia, gli affetti di sempre, le abitudini rassicuranti di un ménage che è sempre lo stesso. Ciò che Gesù promette a chi lo segue è qualcosa di straordinario, anche se richiede perseveranza, fiducia e abbandono lungo tutto l’arco dell’esistenza. Come ciò che Dio promette ad Abramo, ossia il massimo: una discendenza infinita come il numero delle stelle nel cielo.

Rifletti

Perché mi sforzo di seguire Gesù? Credo che mi promette la liberazione e una vita piena o resto più spesso un “abitudinario” della fede? Sono capace di mettere la sua Parola al centro della mia vita?

Prega

Signore Gesù,
donaci di saper riconoscere la tua voce che ci chiama
in mezzo al frastuono dei pensieri e delle emozioni di ogni giorno.
Insegnaci a saper ascoltare la tua Parola
che ci viene incontro.
Dacci la forza di lasciare tutto per seguire solo te,
unica fonte di vita vera e vissuta fino in fondo.
Ricordaci sempre che la fatica della perseveranza,
necessaria per seguirti,
sarà ripagata da un’esistenza trasfigurata dall’amore.
Amen.

Fonte: Ascolta e Medita – Gennaio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Convertitevi e credete nel Vangelo.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1, 14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore

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