Vangelo del giorno – lunedì 23 luglio 2018 – Robert Cheaib

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Una volta ho visto un tralcio di ciliegie che proprio per il carico della frutta si è spezzato ma è rimasto attaccato e penzolante sulla cima dell’albero.

Siccome in quei giorni non eravamo attrezzati per salire in alto a prenderlo, ho potuto osservare un fatto interessante che mi ha fatto pensare proprio a questo vangelo, quasi come se quell’incidente non solo confermasse le parole di Gesù, ma ne rivelasse una sfumatura ulteriore.

Se non rimane nell’albero, il tralcio non solo non porta frutto, ma i frutti che aveva portato in precedenza raggrinziscono e muoiono. Così è di noi nella nostra vita spirituale. Senza Gesù, senza un fedele rapporto a lui azzerano i nostri progressi spirituali.

Cristo è la vigna, ma Cristo è anche il frutto che la nostra vita è chiamata a produrre. Rimaniamo in lui.

Robert Cheaib (Fonte)

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Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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