Suor Paolina Mastrandrea – Lectio Divina – VI Domenica di Pasqua (A) – 17 Maggio 2020

INTRODUZIONE UNA CHIAVE PER COMPRENDERE IL BRANO

«Dopo il brano di 13, 1-30, che racconta i gesti, le parole, i sentimenti di Gesù e dei suoi durante la cena pasquale, con 13, 31 entriamo nelle parole del grande ultimo discorso di Gesù, che terminerà con la preghiera sacerdotale del cap. 17. Gv 14, 15-21 introduce la promessa dell’invio dello Spirito santo, quale consolatore, quale presenza certa, ma anche la promessa della venuta del Padre e di Lui stesso nell’intimo dei discepoli che, per la fede, avranno creduto in lui e avranno custodito i suoi comandi.»

IN ASCOLTO DELLA PAROLA di Gv 14, 15-2 

CONTESTUALIZZAZIONE DELLA PERICOPE ALL’INTERNO DEL CAPITOLO 14

Il capitolo 14 si apre e si chiude (vv. 1 e 27) con l’invito da parte di Gesù di non lasciarsi sconvolgere dagli eventi: “Non sia turbato il vostro cuore” “Vi lascio la pace e vi do la mia pace”. Quella relazione inaugurata dalla Pasqua tra Gesù e i suoi discepoli fatta di fede, fiducia e amore e resa possibile ora dal dono nuovo dello Spirito Paraclito, diventa oggetto dei dialoghi e dei discorsi in questo capitolo.

TEMI DEL CAPITOLO 14

  • CREDERE (vv. 1-14)
  • AMARE (vv. 5-26)
  • CREDERE NELL’AMORE (vv. 27-31)

CONFRONTO CON I PERSONAGGI: IL PADRE, GESÙ, LO SPIRITO, I DISCEPOLI, IL MONDO

IL PADRE.:

  1. Destinatario della preghiera di Gesù: “Io pregherò il Padre”
  2. Colui che
  3. Colui che ci ama

IL FIGLIO GESÙ.

  1. L’ORANTE, colui che prega il Padre
  2. non ci lascia orfani, ma che ritorna
  3. IL VIVENTE per sempre, il vincitore della
  4. Egli è nel Padre ed è in noi,
  5. Egli ci ama, come il Padre ci ama e si manifesta a

LO SPIRITO SANTO.

  1. Il Paraclito, cioè il Consolatore
  2. Lo Spirito della verità

c)    L’amico degli uomini, è l’Amore stesso

I DISCEPOLI.

  1. A loro è richiesto un amore vero che sappia trasformarsi in gesti concreti e nell’osservanza dei comandament
  2. Il discepolo è anche uno che conosce
  3. Il discepolo è anche colui che vive, che è in, cioè dentro,

IL MONDO: non può ricevere lo Spirito, perché non lo vede e non lo conosce.

ALCUNI SPUNTI PER RIFLETTERE: I CONNETTIVI DELLO SPIRITO!

  • I “SE” DELLA LIBERTÀ… PERCHÉ L’AMORE NON USA VIOLENZA!
  • IL “DENTRO” CHE DIVENTA “FUORI”… PERCHÉ L’AMORE SI EFFONDE PER CONTAGIO E RISALE COME SORGIVA!
  • IL “COME” DELLA SOMIGLIANZA… PERCHÉ GESÙ NON RIVENDICA AMORE, MA LO SPERA, SE NE FA MENDICANTE!
  • A” “IN” “CON”… PERCHÉ L’AMORE VUOLE ABITARE IN NOI

PORTANDO LA RELIQUIA DEL CATINO DELL’ACQUA SPORCA DELL’ULITMA CENA…

DIVENTIAMO, COME GESÙ NELLO SPIRITO, CONSOLATORI!

ALCUNE DOMANDE

  1. “Se vuoi amarmi”, Gesù mi dice: ed io che cosa scelgo? Scelgo l’Amore, cioè la relazione, il mettermi a confronto, lo scambio, il dono reciproco, l’offerta di me stesso? O piuttosto preferisco chiudermi, rimanere nella solitudine e nell’isolamento? Chi e che cosa mi impediscono di scegliere l’Amore?
  2. “Se tu mi ami; il Padre ti darà un altro Consolatore” Come sperimento la presenza dello Spirito in me? E di chi e come divento “consolazione”?
  3. Spesso vivo la vita come momenti spezzati, e così le relazioni e la stessa Alla luce di questa Parola, come posso unificare la mia fede con l’azione, la preghiera con l’impegno della carità, la conoscenza di Gesù con l’amore per Gesù?
  4. Anch’io sono uno/a cui Gesù ha lavato i piedi nell’ultima cena… ora tocca a me? Ma che significa concretamente nella mia via: “Portare in giro il catino dell’acqua sporca come reliquia”?

… PER RIFLETTERE ANCORA

«Se dovessi scegliermi una reliquia della passione, raccoglierei tra i flagelli e le lance quel tondo catino di acqua sporca. Girare il mondo con quel recipiente sotto il braccio, guardare solo i talloni della gente; e a ogni piede cingermi l’asciugatoio, curvarmi giù, non alzare gli occhi oltre i polpacci, così da non distinguere gli amici dai nemici. Lavare i piedi all’ateo, al cocainomane, al mercante d’armi, all’assassino del ragazzo del canneto, allo sfruttatore della prostituta nel vicolo, al suicida, in silenzio: finché abbaino capito» (L. SANTUCCI, Una vita di Cristo. Volte andarvene anche voi?, Cinisello B. 1995)

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