Suor Jakeline Nogueira – Commento al Vangelo del 15 Aprile 2023

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Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato (Mc 16,9-15)

(La domenica, giorno del Signore)

Maria di Magdala, dopo l’incontro con il Risorto, corre subito ad annunziare. Va dagli Undici e parla loro dell’incontro con Gesù vivo. Ma essi non credono al suo annuncio. In un primo momento possiamo pensare che gli Undici non le credono perché si tratta di una donna ma, andando più avanti con la lettura, si vede che “apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Ma i discepoli non credettero neppure a loro”.

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Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola. Questo atto di “credere attorno alla tavola” è bello e ci mostra l’importanza che ha la fraternità e la vita comunitaria. Non c’è Pasqua senza la fraternità che ti aiuta a riconoscere la presenza viva di Gesù e ad alimentare la tua fede in Lui. La sua presenza ti sostiene quando sembra che è la fine, la fraternità ti incoraggia a credere. L’incontro con Cristo certamente è qualcosa di personale, di unico.

Ma l’incontro che si fa nella vita in fraternità diventa un incontro vero e tangibile. Ogni volta, allora, che stiamo insieme come fratelli e sorelle che si amano e condividono Gesù si fa presente nella nostra vita. Ogni volta che siamo capaci di vedere il volto di Cristo Risorto nel fratello e nella sorella rendiamo possibile questo incontro. Siamo responsabili anche della fede del nostro fratello che, attraverso il nostro sguardo, i nostri gesti e la nostra testimonianza, vive lo stesso incontro con Gesù vivo.

 Gesù, in questo incontro, riprende i discepoli. “Perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto.” È un richiamo anche per noi a credere nel fratello che ci porta l’annunzio del Cristo Risorto senza dubitare. Di non vivere chiusi nel lutto come se Cristo fosse ancora morto, ma di credere!

Ogni volta, infatti, che crediamo che Cristo è Risorto siamo anche noi testimoni e annunziatori della buona notizia di Cristo. Colui che vive l’incontro con Cristo Risorto deve sentirsi inviato ad annunciarlo in tutto il mondo. Non è una missione semplice perché bisogna testimoniarlo con la propria vita in una dimensione comunitaria spesso faticosa. Bisogna uscire dal proprio “io” e andare verso il “noi”. Solo nella dimensione del “noi” riusciamo a mettere al centro il Cristo che è presenza viva in ogni battezzato.

Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma