È lo sguardo del cristiano che conta, non sono le parole, i pensieri, le idee… il modo di guardare del cristiano deriva direttamente da un cuore amante come quello di Gesù. Gesù invita a Simone a guardare in modo nuovo questa donna ma Simone non è capace: il suo sguardo è rinchiuso nel pregiudizio e nel giudizio.
Questa donna è una prostitua, questa donna è da condannare, questa donna è da escludere dalla salvezza. Gesù invita invece a guardare questa donna come una donna perdonata dal suo peccato, una donna che sta per ricominciare una vita nuova, quella dei veri figli di Dio amati dal Padre. La pagina odierna che ha un fascino particolare, ma anche una durezza tutta sua, ci mostra uno sguardo miope di un cuore rinchiuso nel proprio egoismo nella propria autosufficienza e vana gloria.
Ci fa da specchio? Forse. Una Parola che ci aiuti oggi a rivedere il nostro modo di guardare persone e avvenimenti alla luce di Cristo. Nessuno è escluso dalla salvezza, soprattutto coloro che sono erranti nella vita o che sbagliano in mille modi coscientemente o incoscientemente: su tutti c’è lo sguardo misericordioso di Dio.
Perché non ci dovrebbe essere anche il nostro se ci consideriamo e diciamo figli di tale Padre? Il fariseismo di Simone è qualcosa di strisciante ma anche di molto palese nella nostra società, nelle nostre associazioni, nelle nostre parrocchie… nei nostri luoghi ecclesiali. L’invito di Gesù è oggi a rivedere questo sguardo. Ognuno di noi e lo faccia con sincerità. Come guardo il mio fratello, la mia sorella, come lo accolgo nella mia casa vedendo in lei, in lui, un figlio di Dio amatissimo? O guardo i suoi peccati… E mi fermo lì… Trascurando il suo cuore, la sua persona… la sua bellezza redenta da Gesù?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade