Gesù fa l’elogio di Giovanni il Battista. Lo dipinge come il più grande uomo del mondo. Addirittura più di Abramo, Mosè, Davide… Perché di fronte a Gesù ha ammesso la sua piccolezza. Si è fatto violenza per non attirare la gente a sé, visto che andavano dappertutto per ascoltarlo e farsi battezzare.
Tant’è che dirà :non sono io il Messia!!!! Io non sono degno di slegargli i lacci dei sandali. Cioè sono meno di un suo schiavo. Questa grandezza si impadronisce del Regno perché ha una forza unica. Per cui il Regno di Dio non è per i mollicci, i tranquilli, i dormienti…
Ma per chi si usa violenza sul suo ego, sulla sua vanagloria, sul suo orgoglio. E Gesù cita Elia, il più grande profeta dell’Antico Testamento e lo paragona a Giovanni. Sono tutti e due dei forti che hanno combattuto a proprie spese perché il Regno avanzasse.
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Se riusciamo a capire questo oggi potremmo chiederci quanta forza usiamo verso noi stessi per annunciare il Regno cioè l’amore di Dio, per lasciarci trasformare dall’amore di Dio. Se pensiamo che la sequela di Gesù è una passeggiata… Ci sbagliamo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade