Che cosa ci guarisce? Mani imposte, parole e formule, persone speciali?ย Che cosa puรฒ guarirci?
I lebbrosi che la liturgia ci fa vedere non sono stati guariti da altro se non dalla fede, dalla fiducia nella parola pronunciata da Gesรน nel Vangelo e dal profeta Eliseo nella Prima lettura.
Naaman dopo aver recalcitrato supera i suoi blocchi, le sue chiusure e fa quello che aveva chiesto il profeta. I dieci lebbrosi del Vangelo vanno dai sacerdoti esattamente come aveva detto loro Gesรน, e in quellโandare cโรจ una tacita risposta di fede. Nessun lebbroso, se lebbroso, poteva avvicinarsi a un sacerdote. Avrebbe reso tutto impuro. Solo un lebbroso guarito avrebbe potuto recarsi da un sacerdote perchรฉ attestasse la guarigione avvenuta. Quindi il fatto che i dieci lebbrosi si muovano verso i sacerdoti significa che credevano che la purificazione sarebbe avvenuta, benchรฉ nessuno sapesse come. E di fatto quella fede interiore anche in questo caso genera guarigione.
Ora pongo unโaltra domanda. Se la fede guarisce, da cosa ci guarisce?
ร sotto i nostri occhi: la fede non riesce a guarirci dalle malattie, se non in casi straordinari. Accade forse perchรฉ siamo gente di poca fede? Non lo soโฆ non mi convince la connessione: no miracolo = poca fede. Non mi ha mai convinto. Ho visto morire persone giovani la cui fede avrebbe fatto sfigurare i piรน grandi tra i santi del calendario. Quindi?
Ripongo la domanda: la fede da cosa ci guarisce?
Invochiamo miracoli e imploriamo guarigioni solo quando sentiamo in pericolo la nostra vita, ma poi si riesce sempre a infliggere o auto infliggersi feriteโฆ spesso anche piรน mortali di una malattia. Esistono โmalattieโ di cui soffriamo, ma che quasi sempre neghiamo anche a noi stessi, che rendono il mondo attorno a noi impuro, a volte ingiusto: sono quei blocchi interiori che non ci permettono di vedere il bello delle persone e di noi stessi, sono ferite mai curate, sono memorie mai davvero riconciliateโฆ
Tutto questo in realtร puรฒ essere guarito, ma a patto di fare come Naaman, come i dieci lebbrosi: essere consapevoli di ciรฒ che siamo, chiedere affidandoci, superare le nostre resistenze interiori, credere che la guarigione sia possibile, che non deve essere tutto cosรฌ per sempre.
Ma ognuno deve compiere il proprio cammino verso Dio, immergere sรฉ stesso in lui, nelle sue logiche, e lasciarsi trasformare, accettare cioรจ che le cose cambino, che le prospettive cambino, che le nostre vedute non siano piรน le stesse.
In ultimo: chi puรฒ essere guarito?
Le letture di oggi fanno saltare tutti i paletti.
Il profeta guarisce uno straniero, oggi diremmo, diversamente credente. Gesรน guarisce anche un samaritano.
E a sigillo di tutto cโรจ la chiarezza di Paolo: la Parola non รจ incatenata. Giร โฆ la parola di Dio opera nella storia in modi inattesi, spesso inediti. Non si lascia incatenare mai, da nulla. Da nessuno.
E questo per noi รจ certezza, รจ sicurezza, รจ chiamata a restare aperti, desti, per non spegnere lo Spirito e poter intraprendere con decisione le sue vie.
Alla fine di tutto, perรฒ, non dimentichiamoloโฆ nulla ci รจ dovuto, nulla ci รจ dato perchรฉ meritato. Tutto รจ grazia!
Ma un grazie lo apprezza anche Dio, segno di un cuore che non pretende ma attende.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com
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