
Docente di Teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana e l’Universitร Cattolica del Sacro Cuore.
ยซGuarda di non dire niente a nessunoยป. Cโรจ una certa solitudine nella fede.
Una solitudine non da evitare, ma da coltivare. Non bisogna evitarla perchรฉ essa non รจ lโisolamento malsano. E nemmeno lโin tim ismo che nega la relazione. Quest a solitudine รจ il ritiro degli amanti e la custodia del profumo dellโAmato. Non viverla, รจ privarsi dellโapprofondimento dellโintimitร . Non viverla, รจ accontentarsi di un rapporto di condivisione superficiale e di conoscenza generica.
La solitudine silente รจ la via della comunione con la Parola. In questo Vangelo, Gesรน invita ad adempiere il precetto di Mosรจ prescritto per i lebbrosi guariti, ma invita soprattutto a vivere il precetto degli amanti: quello di custodire il dono dellโamore dal chiacchiericcio. Verrร il tempo di ยซannunciare sui tettiยป.
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Ma prima bisogna entrare nella stanza del Re dove ordina in noi lโamore. Solo dopo aver serbato la Parola, le nostre parole smettono di essere chiacchiericcio e diventano eco e sostanza, come se Dio parlasse per le nostre bocche.
