AUTORE: Paolo di Martino
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Il vangelo di oggi riporta lโincontro tra Gesรน e un lebbroso.
Non ha un nome nรฉ un volto il lebbroso, perchรฉ รจ ogni uomo, siamo noi โil lebbrosoโ.
Lui chiede a nome nostro: cosa vuoi Dio per me? Ancora oggi si sente dire che il dolore รจ la punizione per i peccati, o comunque โvolontร di Dioโ. Abbiamo fatto coincidere la volontร di Dio sempre con avvenimenti tristi, negativi e comunque spiacevoli della propria esistenza.
Noi non comprendiamo cosa volesse dire essere lebbrosi a quel tempo.
Le parole del Levitico lo dicono chiaramente: per tutti il lebbroso รจ un morto che cammina, รจ lโemarginato per eccellenza.
La lebbra รจ una malattia della pelle. Sostanzialmente si era dei morti viventi perchรฉ la pelle ci mette in contatto con lโesterno. Tutti noi abbiamo bisogno di essere accarezzati, abbracciati e toccati. Ogni vita muore se non รจ toccata, muore di silenzi. Il cuore puรฒ morire per assenza dโincontri.
Il lebbroso doveva vivere fuori dal paese e lontano da tutti, e quando qualcuno gli si avvicinava doveva gridare: โLebbroso, lebbrosoโ e suonare una campana per segnalare la sua presenza. Si credeva infatti che fosse una malattia trasmissibile.
Tutto avviene perchรฉ Gesรน prova โcompassioneโ. In greco, letteralmente sarebbe lโamore viscerale, che ti tocca dentro, che ti โfa male la panciaโ.
Per i sacerdoti il lebbroso รจ un caso, per Gesรน รจ un uomo che ha bisogno. E allora rompe i tabรน, lo tocca sapendo di diventare impuro per la legge.
Eโ questo un tema che si ripete un poโ in tutto il vangelo di Marco, come anche nelle lettere di Paolo: le leggi non sono importanti in sรฉ, ma sono al servizio dellโuomo. Ma Gesรน supera la legge con la misericordia.
Non dimentichiamolo mai: per Dio lโuomo รจ sempre puro e vale piรน della legge.
Una carezza vale piรน della legge.
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Che bello questo tocco dโamore di Gesรน! Che bello sapere che Dio non si schifa delle nostre miserie anche quando sono ributtanti e sporche.
La Sua misericordia non conosce limiti quando รจ invocata con umiltร e con fede.
Il suo amore รจ sempre piรน grande del nostro peccato.
Quando un uomo รจ rifiutato da tutti, per prima cosa ha bisogno di essere amato.
Lโamore salva: nientโaltro. Soltanto quando si รจ davvero amati, si puรฒ credere in sรฉ.
Lo sa bene chi educa: se tu non credi che lโaltro possa diventare migliore non lo diventerร .
Allora fare la volontร di Dio รจ nientโaltro che essere pienamente se stessi; ed essere pienamente se stessi non รจ altro che fare la volontร di Dio.
Le persone sono infelici perchรฉ vogliono essere qualcosโaltro che non sono.
Non si puรฒ chiedere ad unโauto di scrivere o ad una penna di correre. Lโauto sarร se stessa (e quindi felice e realizzata) solo se farร lโauto. E la penna deve fare la penna!
La felicitร รจ fare ciรฒ per cui si รจ fatti.
Mi incuriosisce e mi affascina la richiesta del lebbroso: โSe vuoi, puoi guarirmi!โ.
Cโerano, forse, tanti lebbrosi nascosti nei dintorni; ma si vergognarono di mostrarsi. Lui รจ stato lโunico ad aver vinto la vergogna e la paura di infrangere una legge, anche se ingiusta; sapeva che tutti lo avrebbero additato come un peccatore. E poi sembra quasi che non voglia disturbarlo: โSe vuoiโฆโ.
Lui pensa che solo quelli che hanno il tagliando in regola, solo chi se lo merita, possono chiedere qualcosa a Dio.
Quante volte mi capita di sentire persone che ragionano proprio cosรฌ: โIo che ho deluso tutti, come posso ancora pregare?โ, โIo che non vivo piรน con mio marito, come posso entrare ancora in una chiesa e mettermi in ginocchio?โ, โIo che non riesco a mantenere i miei impegni davanti a Dio, รจ giusto che continui ad annoiarlo con le mie preghiere?โโฆ e cosรฌ via.
Dobbiamo davvero convincerci che il Vangelo รจ diverso, il nostro Dio รจ differente!
Non sono i meriti accumulati sul campo di battaglia che mi danno libero accesso a Lui, ma รจ il mio desiderio di incontrarlo.
La mia povertร , il mio limite, il mio peccato non รจ un ostacolo, ma la porta dโaccesso alla Sua grazia e al Suo amore.
Tutti abbiamo la nostra โlebbraโ che ci allontana da Dio, probabilmente ben nascosta sotto una veste rispettabile e non abbiamo, come il lebbroso, il coraggio di gridarlo. Ci accontentiamo della nostra decenza di fronte alla Legge. Non rubo, non uccido, vado a MessaโฆMa nessuna legge, da sola, รจ sufficiente, a purificare il cuore. Ce ne accorgiamo tutte le volte che falliscono i nostri buoni propositi, sempre gli stessi, e ripetiamo invariabilmente i soliti errori, sempre gli stessi.
Marco ci ricorda che Dio vuole solo figli guariti.
Dio รจ guarigione, non ha creato la morte, nรฉ la lebbra, nรฉ la guerra.
Non conosciamo i modi in cui Dio รจ guarigione. Sappiamo che non lo farร moltiplicando i miracoli.
Non conosciamo i tempi, ma sappiamo che lotta con noi, si coinvolge con noi, ricordandoci che Lui fa tutto facendo fare tutto!
Gesรน lo tocca e poi invita al silenzio. Bellissimo!
Ancora una volta, Gesรน non vuole passare per un mago o per un santone.
Eโ il cosiddetto โsegreto messianicoโ sottolineato da Marco.
Capiterร addirittura che alla moltiplicazione dei pani la folla lo voglia fare re; e Gesรน se ne scappa via lamentandosi anche coi suoi discepoli di non averne capito proprio il senso.
Alla fine dirร : โUna generazione perversa e adultera pretende un segno. Ma nessun segno le sarร dato, se non il segno di Giona profetaโ (Mt 12,39), cioรจ quello della sua morte e risurrezione.
Sarร solo sotto la Croce che si potrร comprendere fino in fondo qual รจ la vera onnipotenza di Dio.
La bella notizia di questa Domenica? Il volto di Dio annunciato dal Nazareno รจ quello di un Padre che si lascia turbare, coinvolgere, appassionare e ferire. Che meraviglia!
