Lโamore di Dio non conosce confini
Oggi la Chiesa ci invita a celebrare lโEpifania, cioรจ la โmanifestazioneโ di Dio. Una festa che annuncia che il Messia non รจ un tesoro privato di Israele, ma รจ per tutti.
Luca fa manifestare il Messia ai pastori, Matteo ai cosiddetti magi. Il messaggio รจ lo stesso ma con protagonisti diversi: lโamore Dio รจ per tutti, nessuno escluso. Solo che Matteo, lo fa presentando quelle persone che erano rifiutate da Israele, i pagani, gli stranieri, mentre Luca, ci presenta le persone rifiutate allโinterno della societร , cioรจ i pastori.
Coloro che sono rifiutati da tutti (i magi, e i pastori) verranno avvolti dallโamore di Dio.
Questo episodio รจ stato talmente sconcertante e imbarazzante per i primi cristiani, che nel tempo lo hanno trasformato quasi in un evento da fiaba, folcloristico, anzichรฉ di profonda ricchezza teologica. Perchรฉ?
Con il termine โmagoโ si indicavano gli ingannatori, i corruttori. Era unโattivitร condannata dalla Bibbia. Eppure i primi che vengono per accogliere Gesรน, sono proprio dei maghi e per di piรน pagani, quindi persone ritenute lontane da Dio. Ecco la sorpresa. Un fatto talmente imbarazzante che nella tradizione i maghi sono diventati โmagiโ, figure quasi romantiche. Li si รจ fatti diventare re. In base ai doni si รจ poi stabilito anche il numero, e persino il nome (Gaspare, Melchiorre e Baldassarre).
I Maghi giungono da oriente proprio per indicare che Cristo รจ un dono fatto a tutti. Non basta essere vicini per incontrarlo. I maghi, sono il modello del discepolo che si mette in ricerca, che si mette in cammino con il desiderio dellโincontro.
Matteo ci sta dicendo che non importa da dove parti, da vicino o da lontano. Conta quanto cammini, quanto ti fidi della stella, di quel segno, quanto ti affidi alla sua Parola che interpella e inquieta.
La Befana ci ha inculcato lโidea che i doni sono per i buoni. Invece oggi รจ festa per tutti: per i buoni e per i cattivi, per chi se lo merita e per chi non se lo merita. A tutti รจ data la possibilitร di fare lโesperienza di Dio. Se fosse solo per i buoni che Vangelo sarebbe?
Matteo รจ abilissimo nel descrivere il contrasto tra la ricerca dei maghi, e la chiusura di Erode, dei sacerdoti e degli scribi. Loro cosรฌ vicini non hanno visto nulla, non hanno capito niente. Lโavevano lรฌ il Messia, a due passi, bastava solo aprire gli occhi. Tra lโaltro scribi e sacerdoti erano uomini di chiesa, sempre a pregare, a leggere la Bibbia. Troppo intenti a pregare Dio in cielo non si sono resi contoโฆche era a pochi metri.
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I maghi, invece, da lontano hanno visto quella luce. Hanno visto e sono partiti. Carichi di dubbi e perplessitร , si sono messi in cammino senza sapere verso dove. Sono partiti e basta, proprio come Abramo padre della fede. Perchรฉ il cammino di fede non ha una meta. Eโ il cammino la meta! Ecco perchรฉ al mattino amo augurare: Buon camminoโฆ
Questo รจ un avvertimento anche per noi! Non conta se siamo cattolici da generazioni, se frequentiamo la parrocchia, se non ci siamo persi un incontro di catechesi, se siamo nel consiglio pastorale o se facciamo parte di questo o quel movimentoโฆ
Non basta appendere crocifissi nelle nostre case e nemmeno andare a Messa tutte le domeniche per dirci uomini e donne di fede. Ciรฒ che conta รจ il desiderio di arrivare a quellโincontro senza pretendere di capire tutto e subito, proprio come i maghi.
Amici, possiamo fare tutte queste cose, magari farle benissimo, con grande devozione, ma se il nostro cuore non รจ sulle tracce di quella stella, se non siamo alla ricerca di Dio, non porteranno alcun frutto.
Luca e Matteo ci ricordano che ai piedi di Gesรน possiamo arrivarci con il cuore (i pastori) oppure con la testa (i Maghi). Cioรจ il desiderio e la ragione sono le due gambe che ci possono mettere in cammino verso la fede.
Perรฒ, una volta giunti alle soglie della fede, bisogna usare testa e cuore, perchรฉ usare solo la testa ci porterebbe a non capirlo (perchรฉ una testa senza cuore non puรฒ mettere dentro tutto lโInfinito) e usare solo il cuore rischierebbe di cadere in una fede sentimentalista.
Coma facciamo a sapere se siamo alle soglie della fede? Il primo sintomo di questo incontro รจ โuna gioia grandissimaโ. Lo hanno sperimentato sia i pastori che i maghi. Se il nostro cuore scoppia di gioia, vuol dire che lโincontro รจ avvenuto.
Solo a partire da questa gioia possiamo accorgerci che la nostra vita non รจ piรน desiderio e ragionamento, ma incontro con Chi lโha riempita di significato.
In questi giorni pensavo che a Natale รจ Dio che viene in cerca dellโuomo. AllโEpifania, รจ lโuomo che va in cerca di Dio.
I protagonisti di questi giorni sono i segni: a Maria รจ dato come segno un angelo, a Giuseppe un sogno, ai pastori un bambino nella mangiatoia, ai maghi una stella, a Erode i maghi stessi.
Cโรจ sempre un segno, amici. Bisogna solo saperli leggere. Spesso facciamo fatica a riconoscerli. Spesso sono persone nelle quali ci imbattiamo che Dio mette sulla nostra strada, persone che hanno occhi e parole come stelle. Amici, lโuomo รจ la stella: ยซpercorri lโuomo e troverai Dioยป (santโAgostino), perchรฉ Dio non lo incontriamo nei libri, ma nellโuomo che ci passa accanto.
Come possiamo diventare lettori di segni come i maghi?
Quattro suggerimenti:
-Alzare lo sguardo verso lโalto. Uscire dal perimetro del nostro paese, della nostra Parrocchia. Il mondo รจ il perimetro dโazione di Dio e della Chiesa.
-Mettersi in strada dietro una stella. Per trovare Cristo, per accettare il dono della fede occorre andare, indagare, viaggiare con lโintelligenza e con il cuore. Cercare รจ giร un poโ trovare, ma trovare Cristo vuol dire cercarlo ancora. Andando perรฒ insieme, come i maghi. Da soli non si arriva troppo lontano.
-Non temere di sbagliare. Occorre lโinfinita pazienza di ricominciare, e di interrogare di nuovo la Parola.
- Desiderare. Il dono piรน prezioso che i Maghi possono offrire รจ il loro stesso viaggio, lungo quasi due anni; il dono piรน grande รจ il loro desiderio.
- Lโorigine della parola desiderio รจ una delle piรน belle e affascinanti che si possa incontrare.
- Desiderare significa, letteralmente, โmancanza di stelleโ, nel senso di โavvertire la mancanza delle stelleโ. Desiderare, voce del verbo โricercare appassionatamenteโ.
- La bella notizia di questa festa? Lโamore di Dio non conosce confini. Eโ per i buoni e per i cattivi, per chi se lo merita e per chi non se lo merita, per i vicini e per i lontani. Altrimenti che bella notizia sarebbeโฆ
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK



