Parole autorevoli
Troppe parole intasano le nostre giornate.
E troppe immagini, opinioni, suggerimenti, stimoli. In tasca teniamo un produttore perpetuo di notizie, aforismi, screzi, predicozzi.
Manca un centro unificante, manca una Parola che sia autorevole, feconda, consolante e infuocante.
Gesรน parla con autorevolezza, la folla รจ stordita dal suo insegnamento cosรฌ semplice e diretto.
Accorgiti che Dio ti si รจ avvicinato! Questo รจ il messaggio che ha iniziato a diffondere ai confini della terra di Israele, facendo ripartire lโannuncio della Parola che lโarresto del Battista aveva temporaneamente interrotto.
Marco annota lo stupore della folla, ammirata dallโinsegnamento autorevole di Gesรน, contrariamente a quanto accadeva con i predicatori di professione.
La folla era abituata alle dissertazioni teoriche dei dottori della legge e degli scribi, che predicavano piรน per dimostrare la propria capacitร dialettica e per far sfoggio di cultura che per illuminare il significato recondito della Tora.
Discorsi e spiegazioni che, regolarmente, passavano ad una spanna sopra la testa degli uditori (fortunatamente oggi non รจ piรน cosรฌ!…). La parola del falegname di Nazareth, invece, lascia interdetti: raggiunge il cuore, spalanca nuovi orizzonti, alleggerisce la vita. Ti viene voglia di ridere e piangere mentre lo ascolti, mentre racconta di un Dio che conosce i passeri e veglia su di essi.
Gesรน รจ riconosciuto autorevole perchรฉ parla per esperienza: il suo fecondo rapporto con Dio gli permette di indicare una strada di autenticitร che colpisce profondamente, ieri come oggi, chi ha il coraggio di ascoltarlo veramente.
Ascolta!
Siamo invitati anche noi, nellโeccesso delirante di comunicazione che contraddistingue il nostro tempo, a fare ordine nelle troppe voci che sentiamo.
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Tuttologi, corsivisti, opinionisti, fino al discorso da bar, tutti veniamo strattonati per la giacca da mille idee e finiamo, il piรน delle volte, per non averne alcuna o per sposare quella che suscita maggiori consensi.
Lโautorevolezza di Gesรน non ha nulla a che vedere con lโautoritarismo di chi impone una propria idea senza motivarla: parla dal profondo, parla con amore, mette lโuditore al centro del suo discorso perchรฉ davvero gli sta a cuore la salvezza e la felicitร di chi accoglie la sua Parola.
Gesรน non condivide neppure quel triste atteggiamento, troppo diffuso oggi, di chi confonde la propria assenza di idee con la tolleranza e lโapertura mentale; troppo spesso facciaimo i conti con il distruttivo senso di smarrimento di chi non trova nessuna certezza in sรฉ ma non intende ascoltare chi, prima di noi, si รจ posto le nostre stesse domande esistenziali.
Io credo, e lo credo con forza, che Gesรน puรฒ davvero dire una parola definitiva sullโuomo e su Dio e nel suo equilibrio, nel suo fascino, nella sua schietta e virile veritร , nel suo amorevole desiderio di salvezza, trovo un punto fermo da cui partire per la mia ricerca.
Dobbiamo essere realisti: nel troppo rumore diventa difficile udire lโimpercettibile discorso di Dio, un Dio che โ almeno lui! โ non urla per farsi sentire ma ci invita, piuttosto, a rientrare in noi stessi.
Senza silenzio la nostra vita muore frastornata dai troppi rumori, senza interioritร finiamo col non sapere neppure noi quali idee abbiamo, senza spiritualitร il mondo che ci circonda ci possiede, come lโindemoniato nella sinagoga.
Che cโentri con noi, Nazareno?
Lโindemoniato รจ lโemblema di tutte le obiezioni che ci impediscono di diventare credenti, la sintesi di una fede che puรฒ diventare diabolica, che divide invece di unire.
Una fede schizofrenica, inutile, che non incide nella vita reale.
ร un buon praticante, lโindemoniato: frequenta la sinagoga, partecipa alla preghiera, professa la sua fede.
Marco/Pietro ammonisce la comunitร : il primo miracolo che Gesรน compie nel primo vangelo รจ la liberazione di una visione demoniaca della fede che puรฒ abitare il cuore di chi vive nella comunitร cristiana.
Non esistono pericoli โfuoriโ, ma โdentroโ di noi, dentro le nostre scelte viviamo le contraddizioni della fede, dentro le nostre comunitร abita la logica tenebrosa della divisione.
Lโaffermazione del credente indemoniato รจ terribile:
ยซChe vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป.
ร demoniaca una fede che tiene il Signore lontano dalla quotidianitร , che lo relega nel sacro, che sorride benevola alle pie esortazioni senza calarle nella dura quotidianitร ; รจ demoniaca una fede che vede in Dio un concorrente e che contrappone la piena riuscita della vita, con la fede: se Dio esiste io sono castrato, non posso realizzare i miei desideri, come pensava Erode lo sterminatore di bambini; รจ demoniaca una fede che si ferma alle parole: il demone riconosce in Gesรน il Santo di Dio ma non aderisce la suo vangelo.
Ecco tre rischi concreti e misurabili per noi discepoli che frequentiamo la sinagoga: professare la fede in un Dio che non cโentra con la nostra vita, un Dio avversario, un Dio da riconoscere solo a voce.
Il primo annuncio di conversione risuona, in Marco, nella comunitร dei credenti.
Credenti credibili
Siamo sempre tentati di trovare altrove, nel โmondoโ, i nostri nemici, i nostri avversari.
Gesรน, con maggiore realismo, ci dice di guardare dentro la comunitร , dentro gli atteggiamenti che consideriamo scontati e ovvii: una religiositร solo devozionale, unโappartenenza solo esteriore, una fede solo intellettuale, ci impediscono una totalizzante esperienza di discepolato.
Il rischio, diffuso e presente nella Chiesa del terzo millennio, nel nostro occidente che crede di credere, pasciuto e annoiato, รจ di una fede che resta chiusa nel prezioso recinto del sacro, di una fede fatta di sacri formalismi e di tradizioni, che perรฒ non riesce ad incidere, a cambiare la mentalitร e il destino del mondo. Una fede che non cambia la vita, i rapporti in economia, in politica, nella giustizia, รจ una fede falsamente cristiana.
Che non cโentra nulla con la vita reale, con i problemi che siamo chiamati ad affrontare, con la quotidianitร .
Non basta credere: anche il demonio crede, anchโegli sa bene chi รจ Gesรน e, proprio per questo, sa che egli รจ venuto per distruggere le tenebre che abitano prepotenti il nostro mondo.
Una Parola che fa unitร
Accogliamo la Parola liberatrice che, oggi, il Maestro rivolge alla sua comunitร .
Che la nostra fede contagi la vita, che illumini le scelte e il quotidiano.
La Parola di cui ci nutriamo, insieme al pane eucaristico, ogni domenica, รจ una Parola autorevole, che ci spinge al cambiamento, che ci mette le ali, che illumina i nostri passi.
Restiamo sereni, noi discepoli del Signore: lui ci libera da ogni tentazione, strappa da noi la parte oscura e distruttiva che ci abita, scioglie il dubbio, ci spinge alla fiducia e allโabbandono.
Colui che solo ha una parola definitiva sulla Storia ci rende liberi da ogni laccio per poterlo riconoscere come Maestro e Signore.
Perchรฉ ci ama. E, scoprendoci amati, scegliamo di amare.
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.
Lโevangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.
