Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di domenica 28 aprile 2024

Domenica 28 Aprile 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 15, 1-8

Data:

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Innesti

Il caldo improvviso delle scorse settimane hanno fatto esplodere in tutto il suo splendore la primavera. Rimane per me un mistero da meditare la saggezza della natura e i ritmi che sono capaci di svegliare la marmotta dal suo lungo letargo e riattivare la linfa nella vite per farla germogliare.

Guardo stupito e stranito tanta meraviglia. Come mi affascina il paziente, appassionato e meticoloso lavoro dellโ€™agricoltore. E vedere la cura e la dedizione di tanti viticoltori, fra cui mio fratello, mi ha fatto pensare a quanto spesso, nella Bibbia, si parli di vigna, di viti, di vignaioli, di uva, di vino, di festa.

Possedere una vigna, coltivarla, era una delle attivitร  dei contemporanei di Gesรน.

E, in diversi racconti bilici, lโ€™immagine della vigna descrive il popolo di Israele.

Israele รจ la vigna piantata con cura e perizia dal vignaiolo, Dio, che si aspetta, ovviamente, dopo tanta fatica, di poterne ottenere un vino delicato e sincero.

E da questa immagine sono nate molte pagine straordinarie, dolenti, lamenti dei profeti che, per conto e in nome di Dio, si lamentavano con Israele, la vigna, di non portare i frutti sperati.

Ma qui, oggi, Gesรน spinge la metafora, vi apporta una novitร  potente e densa di significato.

Non solo piรน Dio รจ descritto come vignaiolo e Israele come la vigna da lui piantata e accudita.

Gesรน paragona se stesso ad una vite.

Una vite cui sono legati i tralci, i discepoli, noi, che ricevono dalle radici linfa vitale per portare frutto.

รˆ un salto di qualitร  nella comprensione di Dio che solo Gesรน poteva spiegarci.

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Non piรน un contadino e il frutto della sua fatica.

Ma il contadino che diventa albero. Vite, in questo caso.

Come, altrove, il pastore รจ diventato la porta che chiude il recinto in pietra in cui radunano le pecore per la notte, sedendosi fisicamente nel varco per farle uscire.

Il creatore diventa creatura.

Lโ€™immagine non parla piรน soltanto dello stretto legame fra lavoro e prodotto della fatica e del sudore.

Gesรน stesso si identifica nella vite.

Non esiste una vite senza tralci. Non esiste un tralcio senza vite.

Rimanete

Come puรฒ un tralcio vivere senza essere intimamente legato al ceppo? Come puรฒ nutrirsi se รจ staccato dalla vite che lo genera? Che lo attraversa con la sua linfa vitale come un sangue che scorre nelle vene?

Ecco allora lโ€™invito che il risorto rivolge a ciascuno di noi: rimanete.

Dimorate. Restate.

Azioni che indicano costanza, fedeltร , impegno, ascesi, allenamento. Come lo sforzo che stiamo vivendo in questi tempi caliginosi per custodire la fede, per mantenere i rapporti fra le comunitร .

Se in qualche modo siamo stati sedotti dal Vangelo, se abbiamo fatto esperienza di Cristo nella nostra vita, se il risorto รจ piรน di un ricordo, di un fantasma, se abbiamo visto e creduto, se la nostra mente si รจ aperta allโ€™intelligenza delle Scritture, se lo abbiamo riconosciuto nello spezzare del pane, delle ferite condivise, nella voce che ci chiama con amore a autorevolezza, allora sappiamo che senza Cristo non possiamo fare niente.

Non possiamo fare piรน niente.

Perchรฉ la sua Parola ha spalancato il nostro cuore, illuminato la nostra anima.

Ora vediamo. Capiamo. Sappiamo. E se restiamo uniti a Lui, se siamo intimamente collegati, connessi, allora da lui riceviamo la linfa che ci fa vivere, non soltanto esiste.

La nostra vita quotidiana, fatta di mille o di poche cose, di lavoro, di attese, di relazioni, di fatica, di luci e di ombre, acquista uno spessore diverso.

E sperimentiamo, davvero, sul serio, nella veritร  che risuona dentro di noi, che quando ci allontaniamo da Cristo inaridiamo, sopravviviamo, ma non portiamo nessun frutto. Nessuno.

Non potete fare nulla

Non รจ una minaccia, ma una descrizione della realtร  piรน semplice ed ovvia: senza Cristo non possiamo fare nulla.

Sรฌ certo: ci affatichiamo, otteniamo successi lavorativi, forse, realizziamo i nostri desideri.

Ma tutto รจ nulla.

Perchรฉ sfugge alla logica dellโ€™anima, della nostra missione.

Perchรฉ appartiene alle cose fuori. Belle, dignitose, importanti, gratificanti.

Ma fuori.

Entrare nel pensiero di Cristo, nella logica dellโ€™amore e dellโ€™amare, entrare nella logica del discernimento del sapere, del vedere con lo sguardo dello Spirito, restare intimamente uniti, lasciar scorrere la sua linfa in noi, ci aiuta a portare frutto.

Frutto che non รจ il risultato di uno sforzo, ma la fioritura di una vita.

Le parole che rimangono

Bene sรฌ, bello, affasciante, poetico.

Ma come questo avviene?

รˆ Gesรน che ce lo dice: custodendo, meditando, pregando la Parola.

Molti sono i modi per restare innestati a lui: la vita interiore, la comunitร , i segni della sua presenza che sono i sacramenti.

Ma qui, in questo Vangelo, Gesรน parla della sua Parola.

Accolta ogni giorno, ogni domenica, come si accoglie una linfa vitale.

Ne sa qualcosa Saulo, rifiutato da tutti: nessuno crede sul serio che sia diventato discepolo. Barnaba il consolatore, discepolo stimato, si assume il rischio e lo prende sotto le sue ali. Manifesta la linfa dellโ€™amore che porta a osare, ad uscire dagli schemi, a prendere posizioni scomode.

E, insiste Giovanni, noi possiamo rimanere innestati allโ€™amore anche se portiamo dei pesi nel nostro cuore, anche se sperimentiamo la nostra fragilitร , anche se non pensiamo di essere in grado o i nostri peccati ci limitano perchรฉ Dio รจ piรน grande del nostro cuore. E fa delle nostre fragilitร  il luogo in cui esprimere la sua opera di salvezza.

Allora il comandamento diventa credere. Credere che รจ la linfa dellโ€™amore che ci proviene da Cristo che puรฒ portarci a vivere una vita nuova e a portate frutto.

Credere che, scoprendoci amati, siamo resi capaci di amare, se innestati. Se uniti.

E portiamo frutto perchรฉ questo desidera Dio piรน di ogni altra cosa: che io sia felice.

Quella di oggi รจ una Parola che ci svela una veritร  inattesa: il Padre รจ felice quando portiamo molto frutto, quando siamo discepoli. Dio รจ glorificato quando siamo felici, quando la nostra vita cambia e lascia spazio allโ€™inaudito d Dio.

Ecco, amici.

Lasciamoci amare.

Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.

Lโ€™evangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.

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