Se amate
Mette paura, siamo sinceri.
Chi, come me, ha la malsana abitudine di accendere la radio appena sveglio, mentre si alza, fa colazione e sbriga i mestieri prima di iniziare la giornata lavorativa, sa che negli anni il disagio รจ aumentato.
Nubi fosche si addensano allโorizzonte: le guerre conclamate o ignorate, i toni che si alzano, le manifeste ambizioni espansionistiche dei grandi della terra, lโincapacitร della nostra vecchia Europa e trovare una voce comuneโฆ Ci sono dei giorni in cui vorrei lasciar perdere e ascoltare della sana musica invece che seguire le cupe litanie dei pericoli che stiamo correndo.
Lโuomo, alla fine, รจ destinato a soccombere travolto dalla propria aggressivitร ?
Abbiamo gettato la maschera anche noi in Occidente? Ci liberiamo dellโipocrisia, del politicamente corretto, possiamo finalmente sfogare la nostra vera natura finora compressa dentro un bozzolo di buonismo?
Sรฌ, forse.
E mi chiedo, da pensatore, da teologo, da cercatore di Dio: quindi รจ cosรฌ che andrร a finire, come sempre? Vincerร il forte, lโaggressivo, il violento, lo spregiudicato?
Come sembra accadere nella quotidianitร , come, con disagio sperimento ogni giorno?
Forse รจ proprio cosรฌ. Meglio farsene una ragione.
O forse no.
Una voce ci giunge da lontano. Da dentro. Una voce che illumina, scuote, provoca, nutre, giudica, accarezza, spinge, incoraggia. La voce del rabbรฌ.
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A voi che ascoltate io dico.
Ascoltiamo
Sรฌ, Signore, ascoltiamo. Ci dobbiamo riprendere ancora dalle staffilate delle beatitudini. Dobbiamo ancora interiorizzarle, ma ti ascoltiamo.
Me lo immagino, il Signore. Chiede ascolto. Poi sorride. Tace, pausa teatrale perfetta, poi fissa la folla, uno a uno. Guarda i poveri, gli affamati, gli scoraggiati, i perseguitati, che da lontano sono arrivati per ascoltarlo; guarda noi, guarda me. E sdrammatizza.
Se amate quelli che vi amano quale gratitudine vi รจ dovuta? Cosa fate di straordinario?
Giusto. Cavolo. Ovvio.
Il cristianesimo non รจ la fiera del buonsenso, lโesaltazione del banale, dellโovvio. Il cristiano non รจ un bravo ragazzo che vive fuori del tempo, un poโ tontolone e beota (anche se ci sono dei cristiani che si ostinano a pensarlo e, quel che รจ peggio, ad esserlo).
Insiste, il Signore.
Se uno ti odia, amalo.
Se uno ti maledice, benedicilo.
Se uno ti tratta male, prega per lui.
Solo cosรฌ si interrompe la spirale della violenza. Solo cosรฌ possiamo voltare pagina.
Tutti si aspettano un pugno se ti danno uno schiaffo. E vendetta truculenta. E la voce che alza il tono. Stupiscili, fai il contrario.
Direte: si รจ sempre fatto cosรฌ, da sempre. Lโuomo รจ malvagio e aggressivo. Vero, giusto.
E se scegliessimo di scrivere una storia diversa, finalmente?
Scelta consapevole
Non รจ un atteggiamento naif. Figuriamoci.
Richiede una forza enorme vivere da miti.
E farlo non significa essere degli idioti.
Sei tu che scegli di non reagire allo schiaffo. Gesรน, durante il processo, alla guardia del tempio che lo schiaffeggia, chiede ragione della sua azione (Gv 18,22-23). Sei tu che scegli di porre dei gesti di fiducia, paradossali, destabilizzanti, sei tu che scegli di agire in maniera diversa.
Perchรฉ pensi che Gesรน abbia ragione. E ti fidi.
Come Davide, fuggitivo, che, potendolo, non uccide re Saul che lo sta inseguendo. Ma gli dimostra che avrebbe potuto farlo, per invitarlo a desistere.
Con lโapostolo Paolo che parla dellโumano, Adamo, come vivente e di Gesรน, nuovo Adamo, che dona la vita. Questa la scelta da fare: esistere o scegliere di far esistere. Vivere o dare la vita.
Una scelta controcorrente.
Altro che buonismo.
Cose straordinarie
No, non sono capace, dai, non scherziamo.
Non saluto le persone che mi stanno antipatiche, altro che amare i nemici. E se mi sforzo si vede, e tanto. E non ho questo amore in me.
Ma, se accolgo il comandamento nuovo, quello suo quello che dice: amatevi gli uni gli altri con lโamore con cui vi ho amati, allora posso provare, accolgo lโamore di Cristo che in me tracima, deborda. Non ti amo per mio sforzo ma perchรฉ mi lascio plasmare da una altro amore, perchรฉ mi sono scoperto amato.
Voglio fare cose straordinarie, fuori dallโordinario, che nessuno si aspetta.
Voglio osare un mondo nuovo a partire dal mio piccolo mondo interiore.
Costruire un metro quadro intorno a me in cui il Vangelo diventa possibile.
E non attendere che siano gli altri a cambiare. Non adeguarmi alla mentalitร di questo mondo. Osare.
Non perchรฉ mi sento un originale, ci mancherebbe. E so bene quanto costa, oggi, scegliere di prendere sul serio questa pagina, smettendo di anestetizzare il Vangelo.
Lo faccio perchรฉ imito il Dio misericordioso.
Che guarda con compassione allโanimo umano fragile e ferito. E lo cambia amandolo.
Ci voglio almeno provare.
Non giudico chi non lo vuole fare, ci mancherebbe.
Voglio perdonare per essere perdonato.
Dare.
Quello che sono, con tutta lโabbondanza dei miei limiti, ma dare. Dare senza attendere un tornaconto, dare non perchรฉ idiota o sempliciotto o illuso. Dare perchรฉ imito Dio.
Ricevendo da lui una misura traboccante.
Mi fido.
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.
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