Ho visto
Giovanni, vedendo Gesรน venire verso di lui.
ร la prima azione che Gesรน compie nel Vangelo di Giovanni.
Gesรน cammina, รจ il viandante deciso a condividere con ogni uomo un tratto di strada.
E viene incontro, viene verso Giovanni il Battista, viene verso di me.
Come abbiamo celebrato in questo breve tempo di Natale appena trascorso, per ricordarci che Dio si รจ fatto vicino, ci raggiunge, ci insegue.
Noi cerchiamo colui che ci cerca. Ma non ce ne accorgiamo.
Perciรฒ necessitiamo di battisti che ce lo indichino. Perciรฒ la Chiesa รจ (dovrebbe tornare ad essere) la comunitร di battisti che indica ad altri il Signore che passa. Perciรฒ, colmi di gratitudine, salutiamo nel suo percorso Benedetto Papa, riservato e forte cercatore di Dio, credibile testimone di Cristo.
Giovanni battezzatore vede Gesรน che viene verso di lui e riconosce in lui non solo piรน il penitente che si mischia alla folla, il solidale che condivide la condizione di fragilitร e pena di ogni umano.
Vede il lui lโagnello che porta su di sรฉ il peso del peccato.
Ecce agnus
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Ecco lโagnello che toglie il peccato del mondo.
La voce, ora, รจ a servizio della Parola. Gesรน รจ lโagnello.
Non un leone, non un drago, non una vipera.
Un agnello mite e senza pretese. E tutte le idee di Dio che lo mostrano come un orribile mostro sono visoni demoniache da cancellare e dimenticare.
Un agnello come i tanti sacrificati duranti gli olocausti al tempio. Come i tanti agnelli ancora oggi sacrificati nei nuovi templi dellโinteresse, dellโodio, della sopraffazione. Milioni di vittime innocenti. Solidale per sempre, Gesรน si schiera al fianco di chi รจ solo.
E toglie, cancella, elimina il peccato del mondo.
Il sacrificio, nelle religioni, consiste nellโimmolare qualcosa a Dio.
Qui, invece, รจ Dio ad immolarsi per noi.
Non chiede sacrifici (cosa che continuiamo a pretendere da chi amiamo), ma rende sacro (da sacrum facere) ogni gesto.
Lโuomo non riesce ad evitare il male, la parte oscura e meschina di sรฉ, la asseconda, se ne fa affascinare, ne resta impigliato.
Lโagnello porta il peccato, lo toglie, lo cancella, lo redime.
Non i peccati, quelli piccoli o grandi che possiamo commettere e che inevitabilmente commettiamo. Ma il peccato. Quella distanza che ci allontanava inesorabilmente da Dio. Il peccato non esiste piรน. Nulla ci puรฒ piรน separare da Dio. Perchรฉ questa distanza รจ stata colmata.
Qualunque cosa accadrร in questo anno appena iniziato, Dio la userร per salvarmi.
Ignoranza
Io non lo conoscevo, ripete per due volte un assorto e stupito Giovanni Battista.
Ha passato la vita a preparare la strada al Messia, al giustiziere, al vendicatore e restauratore.
Ma ora la sua idea su Dio รจ stravolta. Ammette di non sapere. Di non avere compreso.
Credeva di sapere, credeva di credere, credeva di conoscere. Tutta la sua vita si era consumata intorno a quellโattesa, a quella preparazione, a quellโincontro. Tutta la sua credibilitร , che attirava folle dalla lontana Gerusalemme, che sapeva tenere testa alle spie inviate dal Sinedrio per metterlo in difficoltร , era fondata su quella coerenza radicale, quasi indisponente, brutale.
Lโultimo dei profeti, il piรน grande, il piรน epico, il piรน irraggiungibile, ora รจ spiazzato. Perchรฉ solo i grandi uomini accettano di farsi mettere in discussione anche quando credono di sapere. E magari sanno veramente.
Eppure ammette, non gli importa di apparire stolto e di esplicitare un errore o una debolezza.
Io non lo conoscevo.
Ammette che esiste un prima, un avanti che il Nazareno conosce e lui non ancora.
Cosรฌ รจ la nostra vita di ricerca. Cosรฌ inizia questo tempo donato da Dio.
Senza sapere. Anche se giร sappiamo. Senza sederci sulle certezze acquisite, sulle cose donate e imparate, senza voler apparire arrivati o sapienti. La vita di fede รจ un giร e non ancora. Una caccia al tesoro iniziata qui e spostata nellโEterno.
Dio sa stupirci, se lo lasciamo fare.
Ho visto
Ho visto.
La conoscenza di Dio nasce sempre da unโesperienza. il vedere non รจ solo un distratto guardare estetico, curioso, superficiale. ร lโatteggiamento di chi si pone davanti alla vita con mille domande, ma non per il piacere di ascoltare il suono della propria voce, ma nella consapevolezza che o siamo cercatori o non siamo.
Ho visto, dice Giovanni.
Abbiamo visto un Dio che diventa bambino, che ribalta le nostre prospettive, che colma le nostre stalle, che si rivolge agli sconfitti della storia. Abbiamo visto, se non ci siamo lasciati sopraffare dallโinutile buonismo che emoziona e non converte, se non ci siamo lasciati avvelenare dalla disperazione di chi ha vissuto questo giorni da solo.
ร questo il cristianesimo: lo stupore di un Dio che prende lโiniziativa, che annulla le distanze, senza porre condizioni, senza chiedere nulla in contraccambio.
Ho testimoniato
Ho visto e ho testimoniato.
Nel vangelo di Giovanni, il cui autore, รจ bene ricordare, era uno dei due discepoli del Battista che ha seguito il Maestro, il profeta non รจ un precursore ma un testimone.
Possiamo testimoniare solo se sperimentiamo, non per sentito dire. Possiamo testimoniare solo se ammettiamo di non conoscere e ci poniamo allโascolto, se ammettiamo di non conoscere a sufficienza. Giovanni testimonia che ha scoperto in Gesรน il Figlio di Dio.
Non il Messia vendicatore, non un grande uomo, non un profeta o un guru, non un autore spirituale. Il Figlio di Dio, qualunque cosa questa affermazione significhi. La comunitร cristiana nascente che racconta questo episodio, mentre Giovanni scrive, ancora non ha sviscerato le conseguenze di questa affermazione. Dellโalta montagna ancora intravvede solo lโalta cima innevata.
Ancora deve salire. Ma la direzione รจ quella. E il Gesรน Figlio di Dio รจ colui che papa Benedetto ha costantemente annunciato, lontano dal cedimento alla logica del mondo, lontano da chi pensa di rendere gradevole il cristianesimo dilavandolo.
Io vi rendo testimonianza.
Io, Paolo. Irrequieto per grazia.
Cercatore per passione.
Ho visto e ho testimoniato nella mia vita intensa, complessa, contradditoria, densa, misteriosa, che Gesรน รจ il Figlio di Dio. E ancora vivo per capire la profonditร di ciรฒ che ho visto e che ancora devo capire.
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