Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Ottobre 2023

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Come leggi la Parola? La lasci correre via, distrattamente, la vivi come se fosse una sorta di pia leggenda per anime semplici (e retrograde), la usi come un corpo contundente per mettere in difficoltà chi ne sa di meno? Il dottore della Legge non ha alcuna intenzione di confrontarsi con Gesù, vuole solo metterlo in difficoltà, dimostrare la sua superiorità.

E Gesù, tenero, sta al gioco, vede un qualche spiraglio di consapevolezza, spera in una fessura per scuotere le sue certezze. Ma tutto parte da quella domanda: come leggi? Se leggiamo la Parola per avere conferma delle nostre opinioni, per sentirci a posto, per — umilmente — pesare le colpe degli altri, allora la nostra vita sarà una conseguenza di quella lettura miope e ristretta.

Ma se, invece ci smuove, ci disturba, finanche ci ferisce, allora possiamo cambiare, e cambiare anche la lettura della realtà e della vita, possiamo scoprire che anche un avversario, un samaritano, può farsi prossimo e vivere di compassione. Chi è il mio prossimo? Chiede l’imbarazzato dottore della legge per giustificarsi.

E con la parabola Gesù rilancia: di chi ti vuoi fare prossimo? I due protagonisti della parabola che fingono di non vedere passano di lì per caso. Il samaritano, invece, è in viaggio. Solo se abbiamo una meta da raggiungere ci accorgiamo dei percossi da aiutare, solo se siamo in viaggio interiore proviamo empatia e siamo disposti a metterci in gioco.

Invece un samaritano: è normale tirare dritto, farsi gli affari propri, non immischiarsi, è una scelta, un invece che fa la differenza cristiana. È normale assecondare le polarizzazioni in atto che costruiscono nemici. È evangelico, invece, trovare mediazioni. E normale assecondare le proprie antipatie e giudicare gli altri. È evangelico, invece, lasciare il giudizio a Dio.

È normale guardare con sospetto agli altri, vederne le ombre. È evangelico, invece, acquisire lo sguardo di Dio sulla realtà e vederne la bellezza e le opportunità. Questo fa la differenza, questo fa in modo che la lettura della Parola susciti cambiamenti in noi.

FONTE: Amen – La Parola che salva

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 10,25-37

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