Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2021 – Mc 6, 30-34

Ha compassione per i suoi discepoli, il Signore. Sono tornati entusiasti dalla loro prima missione, gioisce con loro, gioisce per loro. Gioisce con noi, gioisce per noi, sempre.

E si accorge della nostra stanchezza, del nostro vuoto interiore che riempie ogni angolo della nostra vita. Siamo abituati ad immaginare un Dio che esige attenzione e devozione.

Il Vangelo ci destabilizza parlando di un Dio che si accorge delle nostre fatiche e vi pone rimedio. Andiamo con lui, seguiamolo nell’unico luogo in cui, infine, la nostra anima può trovare riposo: in Dio. Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui proviene la mia salvezza. La folla li aspetta, non rispetta il loro legittimo bisogno di riposare: sono pecore senza pastore, sfinite, bramano una sola parola, un cenno, un’indicazione che salvi.

E, invece, di scoraggiarsi, di irritarsi per il mancato riposo, ancora una volta, il Signore lascia che sia la compassione condurlo.

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