Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 31 Ottobre 2020 – Lc 14, 1.7-11

Non so cosa ne pensiate voi, ma sono convinto che l’astio nei confronti del Signore sia più che meritato! Avete visto cosa dice, come si comporta? Con che libertà indica a chi gli sta di fronte le contraddizioni e la paranoie che riusciamo a costruire?

Smonta ogni pretesa, mette in difficoltà i farisei e i devoti, ridicolizza, con rispetto, certi aspetti della fede professati come intoccabili. E riporta tutto a verità, all’essenzialità. A Dio. Capisco anche il fatto che nessuno lo voglia più invitare a cena! Riesce a ridicolizzare l’atteggiamento molto diffuso ancora oggi, della visibilità, del riconoscimento a tutti i costi.

Ci teniamo (e tanto!) a far pesare i nostri titoli, le nostre competenze, i nostri successi, i nostri denari. Ci teniamo, nonostante tutto, anche alla visibilità, al ruolo, purtroppo anche dentro la Chiesa. Gesù entra nel merito della questione: non gioca a fare il populista, non parla di “casta” come oggi va tanto di moda, non è un giacobino…

Dice una cosa assolutamente vera: prima dell’esterno, prima del “fuori”, cerchiamo di occuparci del “dentro”. Distinguiamo autorità e autorevolezza, rispettando la prima ma seguendo e cercando la seconda…

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