Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Maggio 2021 – Mc 10, 46-52

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Non è il giovane ricco il discepolo in grado di seguire questo Maestro. E nemmeno gli apostoli, fragili e litigiosi. Il vero discepolo è un mendicante cieco posto ai lati della strada: Bartimeo.

È li ad attendere qualche spicciolo per sopravvivere. Non c’è salvezza per lui: la vita lo ha segnato, lo ha condannato a vivere sprofondato nei sensi di colpa per la sua malattia, punizione divina. Ma non ci sta. Non crede a quella spiegazione popolare plausibile e tremenda. E grida. Grida tutta la sua disperazione, la sua solitudine, grida e il suo grido diventa il grido dell’intera umanità sofferente.

Si ferma, il Maestro, non tira diritto. Si ferma e lo manda a chiamare: coraggio, alzati, ti chiama! Bartimeo torna a vedere, diventa discepolo, lo segue lungo la strada. È lui il vero discepolo.

Chi sa riconoscere la propria cecità, chi si stanca di mendicare, chi grida il proprio dolore, chi si fida del Maestro e lo segue fino a Gerusalemme.

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