Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Novembre 2022

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Viene il Signore nelle nostre vite, ogni giorno. E tornerà, nella pienezza dei tempi, alla consumazione dei giorni, nella gloria, per salvare definitivamente il mondo. Ma per accorgerci della sua venuta, qui e al termine, siamo chiamati a vegliare, a pregare, a custodire il nostro cammino spirituale, a non farci schiacciare dai tanti pesi che ogni vita deve in qualche modo portare.

E, soprattutto, a non aggiungere altri (inutilissimi) pesi, come quando dissipiamo le nostre energie, i nostri affetti, spezzettati in mille fiumi, in mille rivoli. O il peso dell’ubriacatura generale di cibo, di mode, di consensi che ci fanno perdere la lucidità e la consapevolezza. O il peso delle preoccupazioni della vita, che possiamo subire come una sorta di punizione divina o portare con relativa leggerezza.

Sì: la vita ha già un suo peso, inutile aggiungerne. Meglio liberarcene, togliere quanto non ci è necessario, attuare una vera e propria spoliazione per fare spazio a Dio.

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