Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 25 Maggio 2024

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รˆ mite, il Maestro, ma anche determinato, coraggioso, virile. Lontano anni luce dallo stereotipo del suadente e melenso devoto. Sa manifestare le proprie ragioni, con forza, senza rabbia. E sa difendere i deboli e i fragili, come nella pagina di oggi.

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รˆ difensore delle donne, sottomesse alle decisioni dei maschi di casa, prima il padre e i fratelli, in seguito il marito. รˆ difensore del sogno di Dio sulla coppia, sullโ€™amore reso possibile nella fanciullesca ed inebriante logica dellโ€™Amore, contro la visione piccina e opportunista dei nostri interessi.

รˆ difensore dei bambini, considerati semplicemente dei non-ancora adulti, indicandoli addirittura come modello di discepolato. Difende ciรฒ che di piรน vero, autentico, sincero, semplice esiste nel progetto di Dio sullโ€™umanitร . Gesรน ha iniziato un lungo discorso chiedendo ai suoi di accogliere chi guarisce nel suo nome anche se non appartiene al gruppo dei dodici e, a seguire, di non scandalizzare i piccoli che si avvicinano alla fede con cuore aperto e libero.

Cosรฌ, ribadisce, scandalizza chi invoca Dio per giustificare il proprio maschilismo. Anzi, siamo chiamati ad imitare i bambini, non nel senso di diventare infantili, ma nella loro apertura al mistero e allo stupore. Caratteristica del bambino รจ quella di vivere un mondo vivido di possibilitร , di fidarsi e di saper vedere oltre la realtร .

Perchรฉ il Signore ci chiede di imitarne lโ€™atteggiamento? In cosa possiamo imitarli? Certo non nellโ€™infantilismo e nei capricci, ma nella fiducia che manifestano verso noi adulti (spesso mal riposta, a dire il vero!).

Il bambino parla il linguaggio dellโ€™affetto, del bene, della relazione, spesso istintiva e disarmata, crede nellโ€™adulto, lo cerca, ci si rifugia, gli dร  retta, cerca indicazioni che lo aiutino a vivere. Cosรฌ siamo chiamati a relazionarci con Dio: con fiducia, con affetto, sapendo bene in chi abbiamo riposto il nostro bene.

Diventare come bambini significa recuperare la parte di noi stessi piรน autentica, senza le inevitabili sovrastrutture che la vita ci impone.

FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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