Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Novembre 2022

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Sa, il Maestro. Non perchรฉ sia maestro, non perchรฉ sia profeta, non perchรฉ lo crediamo e lo professiamo figlio di Dio. Sa perchรฉ diversamente dai suoi contemporanei non รจ accecato dal nazionalismo, dal fanatismo, dalla megalomania.

Perchรฉ la ricostruzione del tempio iniziata da Erode e non ancora terminata, ha ridato lustro, gloria, motivazione, entusiasmo al popolo che, pur essendo sotto dominio romano da un secolo, vagheggia di glorie passate, di re condottieri, di messia inviati da Dio per liberare il popolo.

Gesรน sa che รจ tutta unโ€™illusione, frutto di un delirio collettivo, che potrebbe finire malissimo, come accadrร . Quando Luca scrive il tempio รจ giร  stato raso al suolo e Gerusalemme data alle fiamme e quelle parole risuonano forti e lugubri nella spaventata comunitร  cristiana. Cosรฌ come accade anche a noi quando vediamo la follia distruttrice delle scelte che stiamo facendo oggi.

Eppure, ai suoi contemporanei e a noi, il Signore ricorda una cosa sola: davanti ad ogni disgrazia, ad ogni guerra, ad ogni paura, siamo invitati ad alzare lo sguardo per andare oltre, perchรฉ la nostra liberazione รจ vicina.

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