Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 22 Aprile 2023

428

Il lago è agitato, a fatica si rema controvento cercando di tornare a casa. Sono poche miglia ma diventano impraticabili, sembra di essere in mare aperto, in pieno oceano. Come accade anche a noi nei momenti di fatica, magari dopo un momento incredibile come, per i discepoli, è stato quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Gesù raggiunge i suoi camminando sul mare e si presenta: sono io, che in greco, la lingua dei vangeli, richiama l’ego eimì, Io Sono, traslitterazione del nome che Dio ha rivelato a Mosè. Li raggiunge, ci raggiunge, e ci invita a non avere paura e lo fa camminando su quelle acque che tanto ci stanno spaventando, come a minimizzare la furia del contrasto, manifestando la misura della sua potenza, la capacità dell’amore di acquietare ogni paura.

La paura fa parte della nostra vita, è normale che sia così, non è un sentimento che possiamo evitare, ma che possiamo superare nella fiducia in un Dio che non ci abbandona nel momento del bisogno (o, se sembra farlo, è per una ragione che ci sfugge). Lo prendono sulla barca e la barca tocca riva, subito, superando ogni impedimento.

Quando siamo sballottati dalla tempesta della vita, dai nostri sensi di colpa, dai contrattempi, dal peccato, dalla malattia, il Signore ci raggiunge nel cuore della notte, sale con noi sulla barca e ci aiuta. Siamo noi a tenere il timone, noi a dover sfidare le onde, noi a remare, certo. Dio ci rende capaci di prendere in mano la nostra vita, di orientare le nostre scelte, di scegliere, si fida di noi, sa che ce la possiamo fare.

Ma, anche, pensa che possiamo affrontare le sconfitte, i cambiamenti di direzione, lo scoraggiamento. Al discepolo la fatica non viene risparmiata, e nemmeno il dolore. La fede non è una sorta di assicurazione sulla vita, ma lo sguardo ampio e definitivo delle cose e della Storia, la consapevolezza che tutto tende alla pienezza infinita e amorevole di Dio. Ma se il Signore è sulla barca, se sappiamo che “Io sono” ci raggiunge, indica la direzione, allora anche la tempesta più violenta, anche la situazione che più ci spaventa, diventa superabile.

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 6,16-21

Il blog di Paolo | LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO