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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 20 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 19, 25-34

Nei secoli ci siamo rivolti a lei per chiedere aiuto, per impetrare delle grazie, per affidarci ad una madre. Teologi e poeti ne hanno cantato le virtù, la devozione popolare l’ha voluta regina, protettrice, ne ha rimarcato il percorso di vita, la sofferenza di una madre che perde un figlio.

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I marinai in mezzo alle tempeste e i viandanti in pericolo hanno invocato Maryam, la stella del mattino. Ma il rischio che si è corso lungo la Storia è quello di allontanarla, di metterla nelle nicchie, di posarle una corona sulla testa, dimenticandoci che, prima di ogni altra cosa, Maria è stata una discepola, beata perché ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore.

Così i padri conciliari, quasi condensando e sintetizzando tutto il suo cammino, hanno coniato questo titolo semplice e bellissimo che oggi ricordiamo: Maria è madre della Chiesa, madre di quei discepoli e quelle discepole che, come da lei suggerito, fanno ciò che egli dice. E il brano di oggi ci spiega la ragione di tanta devozione: non c’è più nessuno sotto la croce.

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Non le folle che, numerose accorrevano presso il lago per ascoltare la predicazione del falegname fattosi profeta, non i discepoli che lo avevano seguito lungo la sua missione, non gli amici più intimi, percossi come pecore senza pastore.

Solo la madre rimane, sta, come scrive Giovanni. Sta salda nella fede, incrollabile. Lei che, pure, in quel momento, potrebbe accusare Dio, l’assente, il mentitore, colui che, dopo averle dato il figlio della speranza, glielo toglie nel peggiore dei modi.

E mille fantasmi e paure e demoni potrebbero, giustamente, mettere in crisi la sua fede. Invece no; Maria rimane ai piedi della croce, stravolta come una madre che vede il figlio innocente straziato. E per quale ora la Chiesa, profezia del Regno, è lei.

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Una sola persona. Una sola fede. Una sola, salda speranza. Perciò da sempre i discepoli del risorto la seguono, prima fra i discepoli. Madre di ogni credente. Che meraviglia!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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