Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 20 Giugno 2023

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Se non viviamo le beatitudini siamo come un sale insipido.

Se facciamo come tutti gli altri, cosa facciamo di particolare? Se amiamo chi ci ama, salutiamo chi ci saluta, prestiamo soldi a chi ce li restituisce, cosa facciamo di cosรฌ straordinario? In che cosa consiste, se esiste, la differenza cristiana? Me lo vedo, il Signore, prenderci un poโ€™ in giro.

Noi che ci sentiamo giร  martiri per avere sopportato un commento negativo sui social, o santi per avere dato una mano in parrocchia, o benefattori per avere allungato cinque euro ad un mendicanteโ€ฆ Non prendiamoci troppo sul serio: abbiamo ancora tanta strada da fare, imitando il Signore che, per primo, ha vissuto il paradosso dell’amore amando i suoi nemici e pregando per la loro conversione, amandoli mentre lo stavano uccidendo!

E, lungo la storia, altri fratelli e sorelle hanno vissuto lo stesso paradosso e se noi, oggi, siamo discepoli รจ perchรฉ il Vangelo, nella sua novitร , ha illuminato la nostra vita. Il Vangelo non รจ una camomilla, non la ricetta per diventare (insopportabili) bravi ragazzi, non una mano di colore pastello sulla nostra anima devota. รˆ fuoco che brucia, passione, forza, coraggio, ha cambiato il mondo, ha intessuto relazioni nuove ed inattese, ha ribaltato logiche di potere (cui, purtroppo, a volte la Chiesa ha ceduto lungo i secoli), ha creato civiltร  e rinascita.

Il Vangelo non รจ un soprammobile che adorna la nostra casa interiore, รจ la casa stessa che abitiamo. Il Vangelo osa perchรฉ ama e l’amore fa compiere follie, sempre. Fa pregare per i nemici (o per gli antipatici, ancora peggio), fa perdonare i torti subiti senza aspettarsi la conversione del perdonato, fa donare senza aspettarsi nulla in contraccambio.

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No, non siamo capaci, inutile che ci sforziamo. Siamo resi capaci se lasciamo che il Signore ci abiti, ci faccia fiorire, ci doni lo Spirito per diventare perfetti nella compassione, nella misericordia, come รจ perfetto il Padre.

โœ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โœย Mt 5,43-48

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