La festa del Sacro Cuore di Gesรน, che abbiamo celebrato ieri, fa riemergere alla memoria vecchie immagini patinate con un improbabile Gesรน boccoluto che mostra il suo cuore luminescente. Eppure dietro questa rappresentazione si nasconde una veritร profonda e destabilizzante: Gesรน รจ venuto a mostrarci il vero volto di Dio, un Dio amorevole e amabile, amante e amato.
E oggi, dopo il figlio, celebriamo il cuore, l’amore della madre. Di sua madre, di nostra madre. Se Gesรน si รจ manifestato come un uomo innamorato della vita, disponibile, affabile, donato, รจ perchรฉ quel clima, probabilmente, lo ha respirato in famiglia sin dalla piรน tenera etร , Ecco allora che la devozione ha voluto dedicare una memoria al Cuore di Maria, cuore di madre, cuore orientato alla realizzazione del progetto di Dio su di lei.
Maria ha davvero posto le sue mani nel cuore di Dio, davvero ha saputo assecondare il progetto di salvezza di Dio sull’umanitร , la sua vita รจ stata tutta un sรฌ alla volontร salvifica del Padre. Un amore affatto sdolcinato, melenso, e una donna per niente remissiva, timida, defilata. Nelle poche pagine in cui i vangeli parlano di Maria troviamo una donna concreta, energica, determinata, salda nella fede anche nei momenti di fatica e di sbandamento, anche quando il figlio viene preso per pazzo dai suoi famigliari, anche sotto la croce: un cuore donato, come donato sarร il cuore del figlio, un cuore che sa amare anche quando viene ferito, che sa esporsi, un amore grande che dona la vita per gli amici.
E quel cuore sa custodire quanto accade, medita gli eventi che la coinvolgono anche quando, come nel brano di oggi, Maria non riesce a capire quello che sta facendo Gesรน. Allora mi sento in buona compagnia: anche a me, spesso, succede di non capire cosa sta facendo Gesรน con me. Anch’io, in certi momenti, prendo da parte Gesรน chiedendogli ragione del suo comportamento con me.
Chiedo alla madre, perรฒ, di insegnarmi a custodire nel cuore anche l’incomprensione, fidandomi del Signore.
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โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Lc 2,41-51
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