HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 5, 27-32

Il cammino di quaresima e di deserto che stiamo facendo è ancora lì a ricordarci due verità molto semplici: la prima è che siamo tutti chiamati, il Signore ci ha raggiunto là dove eravamo per chiederci di lasciare quello che ci teneva legati, per seguirlo, senza meriti, senza corsi di preparazione, senza esami da superare.

Perché il discepolato non è l’approdo ma il punto di partenza per conoscere Dio e l’unica condizione che Gesù pone, a Levi e a noi, è di porre una distanza, di attuare uno strappo, di iniziare un percorso fidandoci di lui.

E la seconda è il fatto che la Chiesa, quella presente nel cuore di Cristo, non quella piccina che talora abbiamo costruito, è un popolo di perdonati, di peccatori perdonati, non di giusti, non è una specie di accademia per diventare bravi ragazzi, non è mai stata, in alcun modo, e se lo è stata ha sbagliato, il luogo in cui diventare migliori, in cui sentirsi migliori degli altri… non è così!

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Siamo ammalati, bisognosi di salvezza, mendicanti di luce e ci riconosciamo tali; perciò, il Signore ci raggiunge e ci guarisce. I sani non sanno che farsene del medico! Siamo noi malati ad averne bisogno, sempre!

Ci rendiamo conto di quante cose ancora dobbiamo cambiare in noi stessi, nei nostri atteggiamenti, nelle nostre prospettive e, nonostante tutto il cammino che possiamo avere fatto e le grazie accolte e ricevute, siamo sempre punto e daccapo, consapevoli che, se non ci fosse il Signore, saremmo ben poca cosa, fragili e sbandati come siamo.

Così questo cammino di quaresima e di essenzialità ci riporta all’origine della nostra storia, del nostro percorso, ricordandoci – se ancora ce ne fosse bisogno – che non esistono primi della classe nella Chiesa, ma siamo tutti (felicemente) persone ferite che sono state guarite e che, perciò, possono capire le fragilità altrui, perché sono state le proprie.

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Umiltà, autenticità, compassione, perdono, accoglienza, verità… questo abbiamo sperimentato quando ci siamo alzati e lo abbiamo seguito. Questo possiamo riscoprire in questo nostro cammino quaresimale.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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