HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 16 Gennaio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 16 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 2, 23-28

Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito? Ci sono persone ossessionate dalle regole e dal rispetto delle stesse. E, purtroppo, quando credono di credere la loro ossessione si veste di santità e di afflato divino. Allora diventano giudici spietati, tagliano il capello in quattro, sono vigili scrupolosi delle minuzie.

Non capiscono che Dio indica un percorso, non impone delle regole, che ci svela il segreto per crescere e raggiungere la pienezza, non gioca a fare il dittatore assoluto da rispettare con timore e tremore. Troppe volte le regole si sostituiscono a Dio e inganniamo noi stessi sentendoci a posto se, più o meno, non trasgrediamo i precetti. Gesù, invece, ci insegna a cogliere l’essenziale della regola, la volontà che manifesta.

Non è un anarchico, non improvvisa, ma indica la grandezza della norma, che dà forma all’amore e alla misericordia. L’amore si fa concreto, si struttura, si assume delle responsabilità, a volte anche con fatica e lotta interiore.

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Citando la Scrittura, che dimostra di conoscere meglio dei professoroni che ha dinanzi, Gesù ricorda una eccezione che conferma la regola e che dimostra la libertà di Dio che non vuole schiavi ma figli. Davide e i suoi compagni, in fuga dal re Saul che scatena la sua gelosia nei confronti del pastore suonatore di cetra, si rifugiano a Betel e ottengono come cibo il pane riservato ai leviti. Di che scandalizzarsi!

La regola va applicata in ogni singola situazione, sapendo che prima della regola c’è la persona. Quanta tenerezza mi fa il Signore! Sa bene che quanti ha di fronte lo patiscono, non lo sopportano, perché le sue parole illuminano la fragilità dei loro ragionamenti e delle loro devozioni.

Cercano occasioni per metterlo in difficoltà, argomentano in punta di fioretto fingendo di discutere ma senza lasciargli via di scampo, accusandolo di essere un trasgressore. E lui, invece di irritarsi, pazientemente argomenta citando la Parola. Impariamo da lui non solo a non essere dei rigidoni, ma a sapere pazientemente argomentare citando la Parola.

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Che va conosciuta, ovviamente!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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