HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 15 Gennaio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 2, 18-22

Perché i tuoi discepoli non digiunano? La terza domanda posta dai farisei a Gesù nasconde un’accusa di poca devozione da parte di Gesù e dei suoi discepoli, altrove accusati di essere dei mangioni e dei beoni.

I farisei, che digiunano spesso, hanno un’idea ben precisa di religiosità: il pio israelita, il devoto, rispetta con puntiglio ogni norma della Legge, vive con timore e rispetto la propria vita e si nega ogni eccesso. Anzi, il fariseo digiuna due volte a settimana quando la Torà prevede un solo giorno di digiuno all’anno, durante la festa di Yom Kippur.

Si sentivano più devoti di Dio, dovevano dimostrare a Dio (a Dio?) di essere determinati e decisi nella fede, compiendo rinunce che nessuno aveva chiesto loro.

- Pubblicità -

Ancora oggi molti hanno questa idea: la persona devota è mortificata e penitente, compassata e seriosa. Gesù (fa ridere la cosa!) è accusato di essere poco devoto, poco religioso, perché non rientra nell’idea di devozione che hanno i farisei.

Gesù replica: esiste una dimensione gioiosa e giocosa della fede e della vita, l’incontro con Dio non è la partecipazione a un funerale ma a una bella festa di nozze… Se dimentichiamo
questa dimensione tradiamo la visione biblica di Dio.

Dio ci chiederà conto di tutte le gioie che non avremo vissute, e il discepolo del Vangelo si riconosce dalla sua affabilità e dalla gioia incontenibile, anche nelle giornate faticose (Fil 4,4). Le parole di Gesù sono attuali e vere: stiamo attenti anche noi a non caricarci di inutili devozioni che servono solo a gratificare il nostro orgoglio spirituale.

- Pubblicità -

Seguiamo, piuttosto, le equilibrate proposte che ci fa la Chiesa, facendo astinenza durante i venerdì di quaresima e digiuno alle Ceneri e al venerdì santo. Lo sposo è ancora con noi, e il nostro cuore è in festa. Digiuniamo dai giudizi, dal pettegolezzo, dal vittimismo, questo sempre, per rendere gloria al Padre che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Non “soffrendo” rendiamo gloria a Dio, ma “gioendo” in questa giornata!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

IL NUOVO LIBRO DI PAOLO CURTAZ

IL DIO DI GESU’. Pregare il Padre nostro
LEGGI L’INTRODUZIONE

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO

Articoli Correlati