Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 14 Marzo 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mt 5,20-26

Data:

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Vangelo di Matteo – Mt 5,20-26

Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซSe la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrร  essere sottoposto al sinรจdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarร  destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร  io ti dico: non uscirai di lร  finchรฉ non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!ยป.

Parola del Signore.

Viviamo un mondo confuso e disarticolato, in affanno e scentrato, e trovare persone che agiscono correttamente, secondo un codice etico, evitando di commettere ingiustizie, di questi tempi, รจ giร  una bella graziaโ€ฆ

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Cosรฌ i farisei, ferventi credenti contemporanei di Gesรน, osservavano con scrupolo i precetti della Torร , praticavano quanto richiesto fin nel dettaglio, consapevoli di essere integerrimi agli occhi di Dio (o cosรฌ immaginavano).

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Non siamo alla loro altezza, ammettiamolo. Perรฒ, come discepoli, ci sentiamo, se non migliori, almeno non peggiori dei tanti che ci stanno intornoโ€ฆ Insomma, dai, rispetto ai delinquenti, ai truffatori, ai superficiali edonisti che ci attorniano, non siamo poi cosรฌ male!

Sรฌ, รจ vero, ma Gesรน chiede di superare questa logica, di praticare la giustizia, certo, ma di non appendersi ad essa, di non barricarsi dietro la norma per arrivare al cuore di quanto Dio aveva proposto come cammino per la felicitร .

Anche il giudizio verso il fratello, anche lโ€™acrimonia che possiamo avere verso alcune persone, sono una nube nel cielo sconfinato dellโ€™amore di Dio.

Gesรน alza lโ€™asticella: propone ai suoi discepoli, nel discorso della montagna, la logica paradossale dellโ€™amore che non si ferma alla regola, ma che si dilata, suscitando nuovi, inattesi modi di vivereโ€ฆ

Il discepolato non รจ la fiera del buon senso, non la quieta proposta di una vita mediocre che si accontenta di non fare danni, di non ferire, di non rubare, di non uccidere. Si puรฒ uccidere anche con un giudizio tagliente, si puรฒ spegnere lโ€™entusiasmo con una parola.

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Perciรฒ Gesรน ci chiede di legare la vita di fede alla vita reale, di posare lโ€™offerta prima di salire al tempio se ci viene in mente che qualcuno ce lโ€™ha con noi (non mette minimamente in conto che possiamo essere noi ad avercela con qualcuno!), perchรฉ lโ€™amore non misura i torti, non si sente mai a suo agio se non si esprime con forza in ogni situazione.

Scegliamo di osare, allora, perchรฉ cosรฌ ha fatto Cristo, cosรฌ ci chiede il Signore!

+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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