HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 14 Dicembre 2023

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 14 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11, 11-15

Gesù parla del grande Battista, una delle figure più importanti del vangelo, giungendo a definirlo il più grande uomo mai nato… Eppure, conoscendo bene la sua storia, vediamo come sia stata segnata da tanti cambiamenti e, perché no, anche da qualche contraddizione.

Profeta del primo testamento, ha intensamente voluto preparare con fermezza la venuta del Messia. Un Messia, però, molto diverso da Gesù: vendicativo, forte, muscoloso… Nello schema tipico del profetismo, Giovanni immagina un repulisti generale, il fuoco dal cielo.

Invece dal cielo, dopo il battesimo, scende la colomba e Giovanni stesso deve ricredersi quando, prigioniero a Macheronte, manda i suoi discepoli ad interrogare il Signore per capire se si sia sbagliato o meno. Se il più grande credente ha avuto dei dubbi e ha dovuto operare qualche conversione mi consolo! Gesù, inoltre, ci avverte: credere significa anche incontrare delle resistenze, delle violenze da parte degli altri.

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Da sempre i discepoli subiscono violenza da parte di chi li teme, di chi li disprezza. È violenta la vita. E la violenza abita in ciascuno di noi, come un taglio nell’ anima, come una cicatrice che ci accompagna. Possiamo imparare a domarla, a ignorarla, a contenerla, oppure può sfociare in rabbia o in vittimismo, che è una rabbia repressa e negata.

Non esiste un luogo dove non confrontarci con la violenza, perché ci abita. Gesù vede la violenza nei confronti del regno, riferendosi alla tragica fine dei profeti, del Battista in particolare. Una violenza da parte del “mondo” , della parte oscura della realtà che irride alla luce, che la nega, che tenta di spegnerla.

Ma, anche, parla di una violenza necessaria per impadronirsi del regno. Non spaventiamoci, allora, se vivere la vita bella del Vangelo (seriamente) crea qualche malumore. La fede è per persone forti, che usano l’energia interiore dominante per cercare Dio e accoglierlo, non per imporsi al mondo.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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