Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 12 Settembre 2022

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Non è certo facile stupire il Signore, e poche volte, lungo i Vangeli, questo accade. Ma ciò che rallegra, nel racconto del centurione e del suo servo malato, è che a stupire il Signore è la fede di un pagano, un ufficiale dell’esercito occupante, presentato a Gesù in virtù della sua simpatia per il giudaismo e per la sua generosità (i soldi esercitano sempre un certo fascino, anche negli uomini di fede).

Il centurione ha a cuore il suo servo e ha saputo della presenza del Nazareno, che molti indicano come guaritore. Mandargli un’ambasceria per chiedere un aiuto per il suo sottoposto gli sembra già molto, certo non si aspetta che il Maestro si presenti alla porta della sua casa (peraltro casa impura, essendo abitata da un pagano).

Che gioia, allora, quando vede il Signore e il suo seguito avvicinarsi: per il centurione è un onore infinito, teme di disturbare, sa che il Maestro può guarire il servo anche solo con la sua parola. Gesù afferma di non avere mai incontrato una fede così cristallina nemmeno nei devoti del tempio.

Sarebbe bello, oggi, riuscire anche noi a stupire il Maestro!

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