HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 12 Febbraio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 12 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 8, 11-13

Chiedono un segno i Farisei: pur di non accogliere le provocazioni del rabbino di Nàzaret, non vogliono ascoltare le sue parole, non vogliono riflettere, non vogliono meditare, non capiscono che ciò che egli dice li porta verso la verità tutta intera, li porta ad accogliere la profondità e la bellezza della Legge… allora chiedono un segno, un prodigio, qualcosa di straordinario.

Chiudono gli occhi e si tappano le orecchie per non arrendersi davanti alla Parola e ai prodigi che il Signore compie, solo perché non rientra nel loro schema mentale, nel loro ragionamento, nella loro visione di Dio.

Allora alzano la posta, ancora e ancora, chiedono segni, chiedono prodigi sempre più eclatanti, ricattano Dio, alla fine. Così facciamo anche noi: invece di ascoltare il segno della Parola, il segno della comunità, il segno della profezia, il segno dei Sacramenti, corriamo dietro a presunti miracoli e apparizioni, invitiamo Dio a rendersi presente accontentando qualche nostra richiesta, diciamo: “Dio, se esisti, fa’ che accada questo o quello” come se fosse Dio a doversi piegare alla nostra volontà e non noi alla volontà di Dio, volontà che è sempre benevola.

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Il nostro mondo ribalta la logica di Dio: non siamo noi a rintracciare gli (abbondanti) segni della sua presenza in mezzo a noi ma dev’essere lui ad esaudire le nostre richieste (finanche capricciose) per avere la nostra attenzione.

Ma davanti a questa provocazione, davanti a tanta arroganza, a tanta piccineria, Dio si fa da parte, scompare, tace: non soltanto non dona nessun segno, ma si allontana da noi. Stiamo attenti oggi a non commettere lo stesso errore dei Farisei, guardiamo i tanti segni che, sparsi lungo la giornata, il Signore ci dona per accorgerci della sua presenza, di quanto siamo amati, di quanto possiamo amare.

Anche Dio fa quel che può e, certamente, non fa al posto nostro. Il nostro è un Dio adulto che ci tratta da adulti, non un potente da corrompere o un Babbo Natale da manipolare. Siamo stati amati e siamo amati molto ma molto più seriamente!

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FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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