Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 10 Maggio 2023

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Dio per me desidera che io porti molto frutto. Ci tiene proprio. Vuole che io sia salvo, cioè che mi percepisca amato, che impari ad amarmi e ad amare. Vuole che io sia discepolo, perfetto nella misericordia come egli è perfetto nella misericordia. Tutti portiamo nel nostro cuore legittimi sogni di realizzazione, sogniamo e speriamo di vedere riconosciute le nostre capacità, valorizzati i nostri meriti.

Ma i frutti di cui parla Dio non hanno niente a che fare con le piccole gratificazioni cui aneliamo, le glorie che cerchiamo. Portiamo frutti di pace, di benevolenza,.di speranza, di amore solo se restiamo legati alla vite, solo se continuiamo ad accedere alla Parola che dal Padre, attraverso Cristo, nutre la nostra vita e ci fa crescere. Solo se dimoriamo, cioè frequentiamo, meditiamo, amiamo la Parola che Gesù ci dona per rivelare il volto del Padre.

E come fa un viticoltore esperto, che ama la vigna e ogni tralcio, ci sono dei momenti in cui veniamo potati, in cui sentiamo dei tagli profondi nella nostra anima che ci spaventano. Ma per rinforzare la vite il viticoltore necessariamente taglia i tralci, li riduce affinché la linfa nutra con maggiore vigore i tralci rimasti. Spesso la nostra linfa vitale si disperde in mille rivoli: le nostre energie vengono dissipate in mille preoccupazioni o ansie. E quando eventi ci richiamano all’essenziale perdiamo la pazienza, ce la prendiamo anche con Dio.

Ci mancava anche questa! , pensiamo. No, Dio non ce l’ha con noi, come il viticoltore non ce l’ha con la vite solo perché la pota. Anzi, accade l’esatto contrario. Solo che, almeno così accade a me, invece di guardare al frutto che verrà, ci lamentiamo del raglio che brucia. Viviamo le difficoltà della vita con la piena e totale fiducia nel viticoltore che desidera per noi fioritura e pienezza.

Le parole del Signore restano in noi, chiediamogli di imparare ad amare, di vivere la vita bella del Vangelo, di fare di questa giornata un inno di gloria alla sua bellezza infinita.

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 15,1-8

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