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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2020

Certo, Signore, veniamo a te. Perché ci sentiamo oppressi e stanchi, perché il peso della vita, in alcuni momenti, è davvero insostenibile. Veniamo a te perché sappiamo che solo in te troviamo conforto e incoraggiamento.

Non vogliamo che tu risolva i problemi ma che ci renda capaci di vederli nella giusta prospettiva, senza lasciarci scoraggiare, senza piangerci addosso, senza fuggire. Veniamo a te, Signore, non perché non sappiamo dove andare ma perché tu solo, ora e sempre, ci dai la possibilità di vedere le cose in maniera radicalmente diversa.

Veniamo a te perché il mondo ci seduce ma non ci vuole, ci spreme come dei limoni, ci chiede fiducia cieca nelle sue leggi, nel suo mercato, nelle sue logiche ma dimostra mille volte di non volere davvero il nostro bene. Veniamo a te perché sei l’unico che ti sei caricato, come noi, del peso della vita. Senza scorciatoie, senza preferenze, senza inganni.

Un Dio che diventa uomo sul serio, che impara a ridere e a piangere, che ha amato come nessuno mai ha amato, fino a morirne. Veniamo a te, Signore, in questa estate fiacca e scoraggiata, segnati dalla delusione e dallo sconforto. Veniamo a te, Maestro.

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don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2020 – Mt 11, 28-30

<<Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò>>.

È bello che il Vangelo ci rivolga queste brevi e intense parole proprio in un giorno in cui si fa una memoria mariana. Infatti il titolo con cui viene oggi ricordata Maria è <<Beata Vergine Maria del Monte Carmelo>>. Se l’immagine del monte è quella di Cristo, la nostra vita spirituale è cercare di scalare questo monte per arrampicarci fin sulle braccia di Gesù.

Al Signore andiamo perché fondamentalmente sperimentiamo nella vita P affanno di vivere e l’oppressione di non sentirci liberi. E finché non troviamo il coraggio e l’umiltà di consegnare a lui la nostra stanchezza e oppressione allora continueremo a vivere con l’acqua alla gola e con la costante ansia di volerci salvare da soli.

La fede è decidersi a non vivere più come se fossimo soli al mondo, e a lasciare che Gesù entri in maniera decisiva in ogni frammento della nostra esistenza: <<Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Il giogo è un attrezzo che tiene insieme due buoi che tirano un aratro. Se l’aratro è la nostra vita, Gesù è colui che si mette accanto a noi per portare il peso della vita insieme con noi.

È ciò che accade a Simone di Cirene quando porta la croce insieme con Gesù. Tutti sono convinti che è il Cireneo ad aiutare Gesù, ma la verità è un’altra: è Gesù ad aiutare il Cireneo perché quella croce è la croce di ogni uomo che Gesù abbraccia per amore. E lo fa con “mitezza e umiltà”.

Il contrario di questi due atteggiamenti è “la rabbia e la superbia” , e troppe volte noi viviamo arrabbiati e facendoci violenza nel voler risolvere tutto da soli e sempre. La verità è che la nostra vita cambia quando noi cambiamo l’atteggiamento con cui la viviamo. E possiamo cambiare atteggiamento perché sappiamo in fondo di non essere soli. Senza questa memoria tutto è vano e mortifero.

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

Buongiorno brava gente e pace e bene.

Oggi condividiamo alla luce del Vangelo la straordinaria reazione di Gesù che ci invita ad aver fiducia del Padre…

Ci i vita a recuperare la gioia della benevolenza di Dio verso ciascuno di noi…. E intanto un augurio a tutti coloro che si chiamano Bonaventura….

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Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

San Paolo nella sua lettera ai Corinzi dice: “Quando sono debole, allora sono forte”. E’ difficile riuscire a capire il senso di questa frase che sembra quasi una contraddizione vera e propria.

San Paolo dice che proprio nei momenti di debolezza capisce di essere forte perché in questa debolezza si rende conto di non poter fare tutto da solo e che può confidare nel Signore, la SUA forza. Paradossalmente ci sta dicendo che proprio quando siamo deboli e capiamo di non essere superman, ci rendiamo conto di essere fortunati perché non tocca a noi salvarci da soli, ma possiamo affidarci alla forza vera.

I deboli, i piccoli, sono coloro che riescono a cogliere le cose del Padre perché si rendono conto di non essere onnipotenti e si lasciano guidare, si fidano di chi può dare quella forza e quella grandezza che loro non hanno. Quando saremo capaci di abitare la nostra debolezza e piccolezza, quando sperimenteremo l’umiltà, capiremo che non siamo i salvatori di noi stessi, ma solo aggrappandoci a Lui possiamo essere salvati.


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p. Arturo MCCJ – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

Finalmente Gesù dice delle cose che a molti risuoneranno positive: per comprendere Dio non c’è bisogno di titoli, di leggere, di fare i compiti, di studiare.

Anzi, al contrario, qualcuno arriverà pensare che queste parole sono un vero e proprio inno all’ignoranza. Chiariamo subito che Gesù non prende posizione contro il sapere, contro la cultura, tutt’altro.

I sapienti e i dotti sono i dottori della legge, il magistero ufficiale di Israele, quelli che già hanno condannato Gesù come bestemmiatore. Dopo il suo viaggio tra le città di Galilea, Gesù si rende conto che l’esperienza che lui aveva di Dio non corrispondeva con gli insegnamenti di coloro che erano stati posti a trasmettere e testimoniare ,attraverso le scritture i ruoli,  l’amore di Dio padre.

Sapete di chi sto parlando? Gesù denuncia l’abuso, l’ignoranza e l’ipocrisia degli scribi e dei farisei  e lo fa dichiarando che Dio trova altri cammini per rivelarsi.


Fonte: Telegram

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Un luogo dove ascoltare ed approfondire la Parola con l’apporto di P. Arturo, missionario comboniano ?? ???????????, teologo biblista. Se vuoi comunicarti con loro, scrivici a paturodavar @ gmail.com BUON CAMMINO!!!

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Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

Più volte mi sono soffermato a meditare questa pagina del vangelo e rimango sempre affascinato dalla intimità tra Gesù e il Padre… cuore a cuore Gesù ringrazia e loda il Signore per ciò che è capace di fare. Gesù osserva ciò che gli accade… Gesù osserva ciò che accade agli altri… e capisce che dietro tanti atteggiamenti… dietro tanti modi di fare… stili di vita… dietro tanta sapienza c’è Dio!

Questa intimità tra Gesù e Dio non è di sua esclusività! Gesù è venuto a mostrarci il volto di Dio… un Dio Padre e Madre nell’Amore… un Dio amante vicino a ciascuno di noi… un Dio che ha accorciato le distanze per farsi conoscere… per entrare nella nostra vita… nella nostra storia… e nella storia degli altri!

Questa intimità è anche nostra… dipende da noi… dalla nostra capacità di amare nella preghiera… dalla nostra capacità di andare in profondità nella preghiera.
E solo entrando in intimità con Dio si può avere uno sguardo profondo sulle cose che ci accadono… sulle relazioni della nostra vita… sulla vita degli altri… e trovare tracce di Dio nella propria storia e nella storia degli altri!

Sei capace di vedere la vita degli altri e ringraziare Dio?
Sei capace di vedere Dio nella vita e nella storia degli altri?
O il tuo sguardo è sempre valutativo… uno sguardo di giudizio… di paragone… uno sguardo di possesso?

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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

“Sapienti e piccoli”

Gesù loda il Padre perchè ha tenuto nascoste alcune cose ai dotti, mentre le ha rivelate ai piccoli. È bello vedere come nella logica di Dio non ci sono maestri e discepoli, ma tutti imparano da tutti. Tutti possono insegnare qualcosa e allo stesso tempo apprendere. Ci sono cose che l’intelligenza dei sapienti non è in grado di comprendere perchè sono notate e osservate solo dai piccoli. Dio ha voluto valorizzare il modo di percepire le cose che è proprio dei piccoli, perchè anch’esso è fonte di sapienza e capace di illuminare il mistero di Dio.

Questo modo di percepire le cose non bisogna disprezzarlo o banalizzarlo perchè integra le grandi conoscenze e i contenuti acquisiti dai dotti. Così sia negli uni che negli altri, potrai sempre crescere nella conoscenza di Dio e delle sue opere. A volte sono proprio le piccole e semplici intuizioni, più delle grandi conoscenze, ad essere molto profonde e capaci di trasmettere insegnamenti di vita. Puoi prediligere gli uni o gli altri, ma sappi sempre tenere l’orecchio aperto ad accogliere qualunque insegnamento può indurti ad amare meglio Dio e i fratelli.

In breve

Dio ha permesso a tutti di cogliere alcuni aspetti del suo mistero in modo che, sapienti o piccoli che siano, nessuno possa essere privato dal beneficio di poterLo conoscere e amare.


Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:

La buona novella. Riflessioni per l’Avvento e il Natale disponibile su: AMAZON | IBS

Commento a cura di don Vincenzo Marinelli

Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

«Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio». Questa esclusività non ci deve far sentire esclusi. È detta, non per escluderci, ma per indicarci la via dell’ingresso alla vita di Dio.

Dio si conosce grazie a Dio, non grazie allo sforzo umano. Il vero volto di Dio non è il frutto delle nostre immagini e immaginazioni (belle o brutte che siano). Il volto invisibile del Padre risplende nel Figlio visibile.

Lui è la vera icona del Padre. Grazie a Lui, l’arte iconografica, come quella che orna la basilica violata di Aghia Sophia, diventa possibile. Si può parlare di Dio con le immagini perché abbiamo visto Dio sulle nostre strade. Gli iconoclasti possono credersi più puri, più trascendentali, più monoteisti…

Ma Gesù ci ripete: Non conosci il vero Dio se non guardandola Figlio, meditando le gesta del Figlio…ma queste cose sono state nascoste ai “sapienti” e sono state rivelate ai piccoli.


Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

Medita

Tutte le volte che leggo questo brano sento rinascere in me una sfida emozionante: trovare un punto di equilibrio tra il già difficile “essere sale e luce” e farlo con umiltà, nella realtà in cui vivo.
Nel mondo di oggi l’aspirazione di tutti è di assomigliarsi tutti, essere belli, giovani, truccati, alla moda: giovani e vecchi, tutti vestiti e pettinati uguali e, soprattutto, con lo stesso stile di vita.
Ma il messaggio del Vangelo è essere “contro moda”. L’invito rivolto alla comunità dei cristiani di oggi è ancora attuale: non rimanere chiusi in sé stessi, ma aprirsi al mondo e lasciarsi riconoscere da tutti. Come il sale dà gusto al cibo e la luce illumina la via, così i cristiani devono distinguersi per dare sapore e gioia alla società, per offrire l’esempio da seguire, per amore degli altri.

Il messaggio è chiaro ma è difficile da mettere in atto: come si può dare gusto, gioia alla vita, essere di esempio per gli altri, quando sappiamo che i cristiani non brillano di luce propria ma la ricevono e la riflettono da Dio tramite Gesù?
Dobbiamo allora imparare ad usare il giusto discernimento, a trovare la retta dimensione della solidarietà nella quale nascondere sé stessi, consapevoli di essere solo gli apportatori di un gusto autentico. Solo cinghia di trasmissione.
È questa la sfida: non diventare insipidi perché se il sale non mantiene il sapore, non serve più e viene buttato via. Se ci si immerge nella banalità, se ci si appiattisce sul così fan tutti, non si è più capaci di specificità, non si ha più ragione di essere. Se la luce non è più guida, perde intensità e si spegne.

Rifletti

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Prega

Signore Gesù, tu hai messo dentro il nostro cuore
il sale che rende il sapore vero alle cose
e la luce che illumina il nostro cammino e quello dei fratelli.
Solo il peccato può farci perdere questi due carismi.
Aiutaci affinché non rinunciamo ad essere così come tu ci hai creato.
Per il resto ci guidi la consapevolezza di san Paolo
di “non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso”.


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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don Marco Scandelli – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2020

Il commento di don Marco Scandelli

San Bonaventura: fedeli al carisma, non al fondatore!

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AUTORE: don Marco Scandelli
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