Il commento al Vangelo di domenica 26 Luglio 2020, a cura di monsignor Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona.
mons. Giuseppe Zenti – Commento al Vangelo di domenica 26 Luglio 2020
p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Buongiorno brava gente e pace e bene.
Oggi condividiamo alla luce del Vangelo se vogliamo stare alla soglia della porta o vogliamo far parte della paternità di Dio e San Francesco ci dona una chiave di lettura stupenda : essere figli, madri e sposi…
E lo facciamo da un luogo familiare…
Davide Moreno – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Miei cari fratelli e sorelle, stamani Gesù chiarisce rispondendo alla domanda inerente a chi siano i suoi parenti.
Dichiara infatti la condizione dei nuovi legami tra coloro che da Dio, e non da carne e sangue, sono generati, ossia dall’ascolto e l’attuazione della Sua parola. L’alternativa è, come dicevamo ieri, essere come i farisei e gli scribi che non credono e restano chiusi nella ricerca di un segno e non si accorgono che è presente tra loro la realtà stessa, ben più grande di qualunque segno.
Vedete fratelli carissimi, Gesù stesso è la parola e chi l’accoglie diviene in Lui figlio del Padre. Fare la volontà del Padre è la condizione del figlio autentico. Un figlio consapevole e certo che il Padre è fedele al suo dono d’amore: il perdono e la salvezza che ci sono offerte in ogni momento.
Questa disanima però suscita in me una domanda: ma noi, come stiamo nel rapporto con lui? Lascio a voi la risposta, dicendovi di stare bene attenti a non confondere la volontà di Dio col punto di vista personale, con il proprio modo di sentire.
Buona giornata nel Signore!
Fonte: il sito Vivere da Risorti
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d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Anche Maria è cresciuta alla sequela di Gesù. Qui la vediamo chiamare fuori suo Figlio perché non sa ancora che quel suo dialogare con la folla è un momento di meditazione comunitaria, una liturgia.
Non è più come prima della vita pubblica quando si trattava di incontri tra persone nella vita quotidiana. Anche Maria sperimenta che alla sequela di Gesù si diventa sempre più sua madre e sua sorella.
Perché persino Cristo come uomo cresceva in tale condivisione comunitaria tracciando la via fontale della maturazione di ciascuno.
A cura di don Giampaolo Centofanti nel suo blog.
Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Ci siamo sempre considerati tuoi fratelli, Gesù, perché venivamo in chiesa, perché osservavamo i comandamenti… ma tu sei molto chiaro su questo punto: chiunque faccia la volontà del Padre mio.
Quindi anche chi non fa le mie stesse cose, quelle canoniche, è tuo fratello, è mio fratello. E solo il Padre può saperlo. E io? Io faccio la volontà del Padre sempre? Non lo so, a volte non so neanche se la capisco.
Ma se la volontà del Padre ci unisce, forse è vivere l’amore, è mettersi nei panni degli altri, è guardare al prossimo, è prenderci cura di noi stessi.
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Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Potremmo interpretare i pensieri e le parole dei parenti di Gesù, con i nostri pensieri e le nostre parole, quelle con cui accampiamo “titoli” e “precedenze” davanti a Dio…
Ci sentiamo spesso “dei suoi”… VIP che più degli altri abbiamo diritto di parlare con lui… Più degli altri abbiamo diritto di parlare di lui… Siamo i più vicini… E se stiamo fuori, lasciateci entrare! Ne abbiamo diritto! Passateci preferenza e precedenza!
Ma quali sono i veri criteri di appartenenza alla nuova “famiglia” di Gesù?
Lui stesso li proclama solennemente: “Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”.
Non è uno dei tanti criteri umani fondati su legami naturali, nè uno dei molteplici tesseramenti associativi basati su in ideale comune o su un sentire condiviso.
La novità del legame sta nel “fare” la volontà di Dio, nel dare un compimento concreto al suo amore per noi, rispondendo in pienezza con l’amore. Si diventa così “familiari” di Gesù Cristo, ma anche familiari gli uni per gli altri, entro legami nuovi che sono così forti da rimanere per l’eternità.
Questa nuova “familiarità” è l’unica che conta veramente.
Perchè non è fondata su ciò su cui accampo diritti.
Piuttosto su quanto sono disposto a perdere per amore.
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Ci sono legami più forti di quelli di sangue e sono i legami della fede.
Condividere le “cose di Dio” unisce di più e chi ha sperimentato questa condivisione lo sa.
La fede risiede nella parte più intima di noi stessi… è lì che vive il cuore del nostro rapporto con Dio, perché Dio non si ferma davanti alle apparenze… alla corazza esterna… ma entra dentro di noi… dove noi siamo veramente noi… senza sovrastrutture… senza maschere… senza difese.
Ed è proprio all’interno di questa intimità che avviene il dialogo autentico con Dio. Ecco… fare partecipe ad un’altra persona parte di questo dialogo… di questo rapporto… e condividere con lei queste perle… questi tesori… unisce più di ogni altra cosa.
Molti si definiscono cristiani… vanno a messa… e ogni tanto pregano… ma quanto condividono della loro preghiera… quanto parlano del vangelo della domenica… quanto pregano insieme quando si vedono?
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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p. Arturo MCCJ – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
Gesù non sta negando le sue origini anzi, ma guarda oltre e ci fa notare con la sua risposta, che dobbiamo imparare a guadarci come fratelli, ma veramente! Smettendo di colpevolizzare l’altro, di odiarlo, di provare invidia e di parlare dietro…
I legami di sangue sono importanti, certo, ma non decisivi. Una sottile vena “anarchica” attraversa i vangeli, riportando molte volte le tensioni di Gesù con la propria famiglia di origine e l’esigenza espressa palesemente di considerare la propria famiglia come subalterna alla logica del Regno.
I legami di sangue, lascia intendere Gesù, sono poca cosa rispetto ai legami ben più profondi che nascono nel riconoscersi appartenenti alla stessa comunità che vede nel Dio di Gesù il proprio punto di riferimento.
Fonte: Telegram
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Un luogo dove ascoltare ed approfondire la Parola con l’apporto di P. Arturo, missionario comboniano ?? ???????????, teologo biblista. Se vuoi comunicarti con loro, scrivici a paturodavar @ gmail.com BUON CAMMINO!!!
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don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2020
“mia madre e i miei fratelli”
La risposta di Gesù è inusuale e destabilizzante perchè chiama i suoi discepoli madre, fratelli e sorelle. A volte pur essendo cresciuti nella stessa famiglia ci si scopre molto diversi gli uni dagli altri. Questa diversità in alcune situazioni porta a delle vere e proprie lacerazioni, incomprensioni e distanze reciproche. Accade che spesso nelle situazioni di necessità siano le persone esterne alla propria famiglia ad esserci più vicino e ad essere capaci di comprenderci di più. Gesù quindi riconosce che nella famiglia non si può trovare la risposta a tutte le proprie attese ed esigenze.
Quel ruolo di madre o di fratello e sorella nel corso della vita può essere ricoperto da altri. Pertanto Gesù manifesta un sano distacco dalla propria famiglia di origine riconoscendo un fratello e addirittura una madre in chi fa la volontà del Padre, quindi in coloro che condividono con lui lo stesso scopo di vita. A volte se nella tua famiglia non ritrovi quegli atteggiamenti che ti aspetteresti da un fratello, una sorella o da una madre, non per questo sei da solo o devi coltivare del risentimento nel tuo cuore. Il Signore ti spinge a vedere oltre la tua stessa famiglia, e ti dà la speranza di poter trovare quell’aiuto e quella presenza che ti aspetteresti dai tuoi familiari, anche in coloro che non lo sono.
In breve
Gesù ti spinge a guardare oltre la tua stessa famiglia, a non sentirti deluso o solo dalle loro mancanze o dal loro modo di fare. Puoi trovare anche al di là della tua famiglia chi condivide con te il tuo stesso scopo di vita, e sentirlo come fratello sorella e madre.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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Commento al Vangelo del 26 Luglio 2020 – don Gianfranco Calabrese
Videocommento al Vangelo di domenica 26 Luglio 2020, a cura di don Gianfranco Calabrese, direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Genova.