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Don Cosimo Schena – La rabbia è peccato?

La rabbia è peccato?


Cosimo Schena è un sacerdote della diocesi di Brindisi-Ostuni. Laureato in filosofia presso l’Università di Verona, è attualmente dottorando in filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, dove sta approfondendo il tema del totalitarismo e del misticismo in Simone Weil. Svolge il ministero pastorale a Mesagne. Con Diogene Multimedia ha pubblicato “La croce è la nostra patria. Simone Weil e l’enigma della croce” (2016) e “L’essere persona. Lo stato limite della persona?” (2017). Mentre, con l’editore Asterios ha dato alla stampa “Simone Weil e la questione gnostica” (2017). Ancora, con Pagine ha pubblicato delle poesie in Ispirazioni (2017) e nel 2018 diverse raccolte di versi, quali Sussurri, Sussurri di un’anima e Soffio verso il cielo. Con l’editore Bertone ha appena pubblicato la raccolta di poesie “Impronte di cuore” (2019). Tra il 2018 e il 2019 ha pubblicato diverse poesie audio che l’hanno portato ad essere conosciuto in tutto il territorio.

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don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

‘… i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere…’

Quanta serenità in quella immagine dei pescatori seduti a riva! Gli uomini del regno, afferma Gesù, sono quelli che sanno fare propria l’arte di sedersi per vagliare con attenzione, con calma.
In queste parole di Gesù viene messo a tema un rischio, quello di spaventarsi e allarmarsi senza motivo. Per questo è necessario concedersi tempo, il tempo che occorre per passare al vaglio sentimenti, pensieri, emozioni, desideri, chiamando per nome le cose e non temendo di buttare via i cattivi. Il discernimento si compie solo prendendo tempo, curando le disposizioni del cuore e assicurando una giusta comodità. Occorre, perciò, la stessa diligenza dello scriba per non rischiare di essere superficiali e distratti: fare nostre, perciò, l’arte dell’attesa e la forza della pazienza.

La nostra vita come la vita della Chiesa è simile a una rete gettata nel mare: in me c’è il santo ed il peccatore, l’uomo di fede e l’incredulo, colui che è capace di compiere il bene e colui che compie il male. Sta a noi lasciarci continuamente illuminare dalla luce e dalla grazia dello Spirito perché sappiamo diventare conformi a quell’uomo che Dio ha pensato.

Nel tesoro del nostro cuore ci sono cose nuove e cose antiche che custodiscono la loro preziosità. Guai a pensare, perciò, che il valore risieda solo nella ripetizione stanca di un passato ma guai anche a pensare che solo il nuovo abbia diritto di esistere: il nuovo non soppianta definitivamente il vecchio ma lo porta a compimento, né il vecchio può impedire al nuovo di apportare la sua freschezza e la sua capacità di leggere le cose con uno sguardo diverso.

È proprio della sapienza riconoscere il bene da qualunque parte venga sapendo che non è un tempo né un luogo a stabilire ciò che senz’altro è bene ma un cuore docile che si lascia ammaestrare dal Signore a qualunque tempo o popolo appartenga.

Che cosa fa di ciascuno di noi un buon scriba? La capacità di restare ancorato al vangelo e la disponibilità a mettere in dialogo realtà che a tutta prima sembrerebbero inconciliabili.


AUTORE: don Antonio Savone
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Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

Il Vangelo di oggi ricorda che il tesoro, ciò che mi arricchisce, non è qualcosa che viene da fuori di me, ma è anche e soprattutto ciò che è dentro di me. Io sono bello/a così come sono, ho dentro un tesoro, io valgo; e non perché me lo dice una famosa marca di cosmetici; ma perché il primo a scommettere su di me è proprio il Signore.

La vita non è altro che una continua ricerca di questo tesoro che altro non è che me stesso. Non si finisce mai di scoprirsi. Si sa che per cercare un tesoro occorre una bussola, e mi piace l’immagine della bussola di Jack Sparrow che punta in direzione di ciò che più desidero al mondo! Ma, come accade anche nel film Pirati dei Caraibi, alle volte neanche noi sappiamo cosa vogliamo davvero, ecco perché il Buon Dio ci affida delle persone pronte a navigare con noi e a darci le coordinate per il più prezioso dei tesori, me stesso.

Sono consapevole che il Buon Dio mi ha creato come un prodigio e che in me c’è un tesoro da scoprire?


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p. Arturo MCCJ – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

La storia raccontata è ben conosciuta dalla gente della Galilea che vive attorno al lago. E’ il loro lavoro. La storia rispecchia la fine di una giornata di lavoro.

I pescatori vanno a pescare con un unico scopo: gettare la rete e prendere molti pesci, trascinare la rete sulla spiaggia, scegliere i pesci buoni da portare a casa e gettar via quelli che non servono. Il peggio è arrivare sulla spiaggia al termine di una giornata e non aver pescato nulla (Gv 21,3).

Ma l’immagine della rete ci ricorda anche che Dio viene a raccoglierci e a verificare se siamo stati dei buoni testimoni del Cristo (che agli inizi della storia della chiesa era rappresentato come l’acronimo della parola pesce). Dio non rimane assente e indifferente all’operato delle persone e Matteo ce lo ricorda diverse volte.


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Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

La lettura orante di questo vangelo mi ha portato a meditare su un elemento importante, anzi fondamentale della vita di fede: il discernimento!

Non si può essere credenti… non si può essere cristiani… non si può essere discepoli e non avere a cuore il discernimento. La vita non si vive a caso… non si vive passivamente… non si vive subendo… ma si vive scegliendo… e scegliere significa discernere!

E il discernimento è un’arte… che cresce… si affina… e alla fine produce sempre qualcosa di buono… di bello.

Ma attenzione, non banalizziamo. Non cadiamo nello scrupolo di dovere mettere sotto discernimento cose banali… cose che non hanno a che fare con Dio e con la sua volontà…

Il discernimento richiede preghiera… è frutto di un lavoro che richiede a volte molto tempo… e alla fine… si tratta sempre di separare il bene dal male e per fare questo ci vuole molta attenzione.

Non sempre, infatti, la differenza tra bene e male è evidente. C’è sempre un bene che apparentemente sembra male e un male camuffato di bene… ecco perché ci vuole attenzione… preghiera… e tempo!

A volte il discernimento è un vero e proprio combattimento e può capitare di dovere stare in questo combattimento per diverso tempo… è questa la vita: una continua scelta tra bene e male… una continua lotta tra bene e male… e alla fine noi siamo anche le scelte che facciamo… la nostra storia è fatta dalle nostre vittorie e da tutti gli insegnamenti che ricaviamo dalle nostre sconfitte… dalle nostre scelte sbagliate.
Da tutto si può cogliere un insegnamento. Tutto, se lo vogliamo, se lo vediamo in un’ottica di fede, può farci crescere. La fede è proprio questo, sapere crescere e progredire sempre e comunque… e quando ci facciamo male… le ferite ci ricorderanno non che abbiamo sbagliato… ma che abbiamo lottato… ci ricorderanno che siamo ancora vivi… e se siamo vivi abbiamo ancora la possibilità di fare bene… di fare del bene!

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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

“buttano via i cattivi”

Ricordi quando da piccolo venivi escluso da un gioco per eri troppo piccolo o avevi perso? O, se non lo ricordi, certamente hai visto come reagiscono i bambini davanti a questo. Ma se questo dovesse capitarti di nuovo? Come ti sentiresti?
Nella parabola Gesù conclude che i pesci cattivi vengono tolti dalla rete e buttati via, vengono esclusi. Essere esclusi dal Regno dei cieli però non è un gioco, è esattamente la meta finale della tua vita. Quante volte pur di partecipare ad un concorso o ricevere uno sconto o una promozione si fa di tutto per avere tutti i requisiti in regola e ottenere il premio. Ma come speri di ricevere il premio della vita eterna se non vivi per meritare i requisiti giusti? Potrai forse sperare di non essere escluso dal Regno dei cieli se non ti preoccupi anche di conoscere e di vivere in modo da poterne prendere parte?

Dio è misericordioso e buono, ma non per questo puoi pensare di essere già annoverato tra quei buoni che non saranno esclusi dal Regno dei cieli. Per farvi parte c’è bisogno della tua bontà (non di quella di Dio) e questa è qualcosa che dipende da te, dal tuo modo di vivere. La misericordia di Dio invece è il modo con cui Lui sa aspettare, sperare e darti infiniti tentativi affinchè tu possa essere degno di entrare nella vita eterna. Ma non può attribuirti la bontà se non ti appartiene, o se non hai lavorato nella tua vita per essere tra quei pesci buoni che non saranno esclusi.

In breve

Non è detto che sarai ritenuto degno di far parte del Regno dei cieli. La misericordia di Dio non può garantirti fino a questo punto. Per non essere escluso c’è bisogno anche che tu sia buono e che la tua vita testimoni ai Suoi occhi il tuo impegno per farne parte.


Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:

La buona novella. Riflessioni per l’Avvento e il Natale disponibile su: AMAZON | IBS

Commento a cura di don Vincenzo Marinelli

Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

La parola “rete” oggi ci rimanda a tante cose: a internet, innanzitutto; poi magari alle calze a rete, alle reti dei campi sportivi, alle reti televisive, alle reti dei distributori commerciali o dei nostri neuroni. Eppure quella della rete è forse la più significativa tra le immagini evangeliche per illustrare il Regno inaugurato da Gesù.

Perché la rete ci ricorda che non siamo elementi isolati, ma innanzitutto relazioni. Nella rete ci sono molti nodi, indispensabili per la tenuta della stessa, con incroci e una trama ordinata. Nella rete a strascico poi si raccolgono dagli abissi e dalle intemperie del mare tanti pesci diversi, di ogni varietà; alcuni forse marci, insulsi, non commestibili, ma ciò che importa a Dio è che la rete sia piena e finché è sott’acqua non si può dire ancora molto della loro qualità.

Quindi non ci sono prove preselettive iniziali, perché si spera che tutti i pesci siano buoni, saporiti, commestibili. Sicuramente si ha fiducia nellʼabbondanza che si otterrà, come la rete stessa è abbondante, in grado di ospitare tutti e di salvare tutti. Lo scopo della rete infatti è quello di raccogliere tutti, non di proporre la salvezza solamente ai migliori.

Poi spetterà — con calma, al compimento del tempo nel fuoco dell’amore — non a noi ma ai messaggeri in uscita, sulla base dell’evidenza, rendersi conto di quali pesci purtroppo sono inservibili, marci, perché hanno rifiutato di vivere, cioè la responsabilità di accendersi per amare. Gli angeli prenderanno atto di ciò solamente quando sarà piena la nostra rete.

Qualcuno forse si sarà giocato l’occasione, ma ricordiamoci che, sulla riva della pace, il tempo della pesca sarà un tempo di gioia.


Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

Medita

Ognuno di noi è un peccatore, dipendente da vizi e da abitudini sbagliate, in lotta con se stesso e col mondo intero.
Tutti ci interroghiamo sul Regno dei Cieli, sull’Aldilà, sul giudizio di Dio. La cernita della pesca, immagine tra buoni e cattivi, è affidata agli Angeli e alla Divina Misericordia. Grande sofferenza attenderà chi ha offeso Dio, chi è vissuto lontano da Lui e dai suoi insegnamenti.
Un maestro della legge che diventa discepolo del Signore è un capofamiglia che trae dal suo tesoro cose vecchie e nuove. Diventare discepolo implica la missione di insegnare agli altri, quindi di trarre tutte le ricchezze dell’Antico Testamento e perfezionarle col Nuovo: è la missione della Chiesa e dei suoi ministri.

Rifletti

Nella fatica di ogni giorno cerco l’aiuto di Dio per risolvere o superare i problemi? Ho fiducia in Lui? Chiediamo al Signore di vivere nella fede e migliorare la nostra vita interiore.

Prega

Signore aiutaci a comprendere
le nostre debolezze, i nostri peccati.
Insegnaci a saper dare ascolto alla tua parola
e allontanare il buio dal nostro cuore.
Apri la nostra mente: solo così comprenderemo
il valore della nostra esistenza.


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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don Marco Scandelli – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

Il commento di don Marco Scandelli

Intelletto e volontà! Se non le concordiamo, facciamo pasticci!

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AUTORE: don Marco Scandelli
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