Padre Giulio Michelini – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2022

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La trasformazione di Gesรน, quella di Pietro e dei discepoli

Brano, quello della trasfigurazione, tra i piรน difficili da leggere e da collocare allโ€™interno del percorso storico della vita di Gesรน, รจ ricco di suggestioni intertestuali: quanto accade, come la teofania al momento del battesimo, o la moltiplicazione dei pani e il cammino sulle acque, รจ raccontato con ricche allusioni ad avvenimenti e racconti dellโ€™Antico Testamento. Vediamone lโ€™inizio.

Otto giorni dopo. Lโ€™annotazione temporale lucana ยซotto giorni dopoยป (negli altri sinottici รจ ยซsei giorni dopoยป) collega il racconto con quanto รจ appena accaduto: Gesรน ha terminato il suo primo annuncio della passione e ha ricevuto perรฒ anche una grande delusione da Pietro. Se poco prima lโ€™aveva riconosciuto come Messia, ora invece gli consiglia, prendendolo da parte, di non recarsi a Gerusalemme, perchรฉ il Cristo non avrebbe dovuto morire: Simone รจ come Satana.

Ecco perchรฉ in un breve ma intenso studio del 2009, il gesuita Maurice Gilbert del Pontificio Istituto Biblico, chiedendosi la ragione della presenza di Mosรจ ed Elia sul Tabor, concludeva che questi si trovano con Gesรน per portargli la consolazione di cui ha bisogno. Mosรจ ed Elia perciรฒ sul monte della Trasfigurazione non hanno solo un ruolo โ€œteologicoโ€ (rappresentando, secondo unโ€™interpretazione antica, la Legge e i Profeti), ma sono molto di piรน. Le loro biografie li mettono in grado di portare a Gesรน la consolazione di cui ha bisogno, perchรฉ conoscono bene quanto Gesรน ha passato e sta per passare. Hanno vissuto tutti e due varie prove, hanno chiesto a Dio di morire (cf. Es 32,32 per Mosรจ, quando, subito dopo il vitello dโ€™oro, si rivolge al Signore implorando il perdono per il suo popolo: ยซse tu perdonassi il loro peccatoโ€ฆ Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai scritto!ยป; e 1Re 19,4 per Elia: ยซPrendi la mia vita, perchรฉ io non sono migliore dei mie padriยป), hanno avuto grosse delusioni, per le quali a tutti e due รจ concessa la visione di Dio (cf. Es 33,21-22; 1Re 19,13).

Scrive Gilbert: ยซIn Gesรน Mosรจ ed Elia si incontrano, vedono Gesรน nella gloria, e gli portano il loro conforto. Al termine, il Padre conferma ai tre discepoli, Pietro incluso, la strada che Gesรน dovrร  intraprendereยป. La presenza di Mosรจ ed Elia non รจ solo per i discepoli, ma รจ la consolazione per il Figlio che sta per andare a Gerusalemme. Gesรน deve essere consolato e rafforzato โ€“ come farร  lโ€™angelo al Getsemani, secondo il racconto di Luca, nel momento della lotta estrema (cf. Lc 22,43-44) โ€“ circa il suo esodo, ovvero a riguardo del suo futuro, e, aggiungiamo noi, anche per le altre prove che ha vissuto.

Gesรน trasformato. I tre sinottici provano a spiegare quanto รจ accaduto sul Tabor (il monte della Galilea dove, sin dal 348, secondo Cirillo di Gerusalemme, sarebbe avvenuta la Trasfigurazione), e descrivono a loro modo la โ€œtrasformazioneโ€ (il verbo in Matteo e Marco implica un verbo al passivo, cioรจ un passivo divino: ยซfu trasformatoยป) che Gesรน ha avuto.

Ma forse รจ piรน importante notare quanto viene messo in rilievo soprattutto nel racconto di Marco. Nellโ€™economia del suo vangelo infatti ha un ruolo importante la voce al v. 7: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: ascoltatelo!ยป. Non si tratta solo di ascoltare la voce di Gesรน, ma anche di accogliere che sia anche Figlio, e non soltanto, cioรจ, โ€œMessiaโ€. ย Questo elemento, come ha notato Paolo Mascilongo nel suo commento al vangelo (Il vangelo di Marco. Commento esegetico e teologico, Cittร  Nuova 2018), si spiega col fatto che Pietro, nella sua confessione, aveva riconosciuto Gesรน solo โ€“ se si puรฒ dire โ€“ come โ€œMessiaโ€: ยซPietro gli rispose: โ€œTu sei il Cristoโ€ยป (Mc 8,29). La voce del Tabor, invece sottolinea che Gesรน non รจ il Cristo, ma รจ il Figlio, proprio con il nome che giร  gli era stato dato nel battesimo. Questo elemento, di per sรฉ, non ha riscontro invece nel racconto matteano, dove Pietro aveva giร  visto in Gesรน e il Messia e il Figlio (cf. Mt 16,16: ยซTu sei il Messia, il Figlio del Dio viventeยป).

Pietro, quindi, รจ costretto a cambiare la sua prospettiva su Gesรน: ยซLa voce [della trasfigurazione] รจ legata alla confessione di Pietro, tramite il passaggio di Mc 8,31 e la predizione della passione. Piรน che una correzione, perรฒ, si puรฒ vedere nella trasfigurazione un passo ulteriore della progressiva rivelazione dellโ€™identitร  del protagonista; i due brani si integrano a vicenda. Tra i due episodi vi sono analogieยป (Mascilongo, 538). Nonostante sia proprio Pietro colui che รจ stato chiamato Satana ed รจ stato rimproverato dal Maestro, ยซtuttavia egli รจ con naturalezza di nuovo invitato da Gesรน a seguirlo sul monte della trasfigurazioneยป (539). Per Pietro-Satana, che era stato invitato ad andare โ€œdietroโ€ a Gesรน, vi รจ una nuova possibilitร , quella che gli permetterร  ancora una volta di cambiare idea su Gesรน e sul modo in cui questi รจ il Messia e il Figlio.

Verso Gerusalemme. Ma la Trasfigurazione non รจ solo la consolazione per Gesรน e il modo in cui Pietro viene trasformato: Gesรน doveva mostrare la sua gloria (Luca solo insiste per due volte con la parola gloria), perchรฉ su quel monte rivelerร  il suo destino ultimo e quello di ognuno di noi, lโ€™esodo che anche noi dobbiamo prima o poi portare a compimento. Lโ€™annuncio della passione e morte di Gesรน โ€“ e anche nostra โ€“ non รจ mai completo se ad esso non รจ associato quello della gloria, della risurrezione. La nostra sorte infatti si compirร  quando anche il nostro corpo, la nostra vita, saranno trasfigurate e anche noi โ€“ come giร  Pietro, Giovanni e Giacomo โ€“ vedremo il Risorto โ€œcosรฌ come egli รจโ€, non solo nella sua forma umana, ma nella sua piรน completa realtร . La trasformazione di Gesรน รจ lo svelamento della personalitร  profonda di Gesรน, quella dellโ€™eletto, del Figlio unigenito. Ed รจ anche profezia della nostra futura trasformazione.

Ascoltare, non vedere. Ciรฒ che ha consolato i discepoli sul monte รจ stato il poter vedere cose meravigliose. Per diverse volte in questo episodio ricorre il verbo โ€œvedereโ€ (al passivo, visti = apparsi: 9,31; allโ€™attivo: 9,31.36; allโ€™imperativo, al v. 30: โ€œed eccoโ€, in gr.). Ma โ€“ terminata la visione โ€“ ciรฒ che resta, nella nube, รจ solo una voce.

Ci dice della situazione in cui noi ora siamo: quella dei credenti, beati anche se non possono piรน vedere il Signore, come dice Gesรน nel Quarto vangelo, ยซbeati quelli che non hanno visto e hanno credutoยป (Gv 20,29). Se ora si vede ancora il Signore, รจ solo in un modo โ€œconfusoโ€, dove la sua presenza appare, ma non chiaramente, come per i discepoli di Emmaus. Puรฒ essere (intra)visto nei poveri, nei piccoli, nel prossimo. Nei sacramenti, dove โ€“ come scrive san Leone Magno โ€“ ยซรจ passato ciรฒ che era allora visibile nel nostro Salvatoreยป (Sermones 74,2). Non lo possiamo vedere: i credenti invece lo devono ascoltare, nella sua Parola, che grazie alla Chiesa ancora ci viene trasmessa.

La preghiera e la trasfigurazione. Un ultimo dettaglio, che caratterizza la versione lucana che stiamo leggendo in questa domenica, e che ha a che fare con uno degli impegni quaresimali, la preghiera.

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Da quanto abbiamo detto sopra, si puรฒ forse comprendere che Gesรน salga sul monte, scrive Luca, per pregare. Tra tutti i vangeli, quello che fornisce almeno una ragione per cui Gesรน sale sul Tabor, รจ il vangelo secondo Luca. Luca รจ infatti lโ€™evangelista che piรน di tutti insiste sulla preghiera, e lascia pregare Gesรน anche quando gli altri vangeli non lo dicono: al battesimo (Lc 3,21: ยซGesรน, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghieraยป), alla scelta dei Dodici (Lc 6,12: ยซIn quei giorni egli se ne andรฒ sul monte a pregare e passรฒ tutta la notte pregando Dioยป), e, appunto, sul monte della trasfigurazione: ยซCirca otto giorni dopo questi discorsi, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo e salรฌ sul monte a pregareยป (Lc 9,8).

La prima reazione di Gesรน di fronte a quanto accaduto sei giorni avanti (per Luca: otto giorni) รจ la preghiera. Anche se il testo non lo dice, forse dovremmo parlare di una vera e propria terapia, una modalitร  con la quale Gesรน risponde alle sollecitazioni che gli sono giunte dalla confessione di Pietro, dal suo annunciare la prossima morte, e, ancora, dallโ€™incomprensione di Pietro-Satana. Ogni momento di preghiera, questo tempo di preghiera, รจ un tempo favorevole per fare unitร  e raccogliere i sentimenti, compiendo il discernimento degli spiriti per lasciarsi cosรฌ guidare da Dio attraverso i successi e gli insuccessi, le gioie e le prove della vita, tutto quello che ci accade e che rischiamo di subire, se non veniamo portati sul monte da Lui.

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