Pablo Erdozáin – Commento al Vangelo del 9 Luglio 2021

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Gesù ci mette in guardia riguardo alle difficoltà, siamo «pecore in mezzo a lupi». La vita del cristiano, spesso, non è facile, porta con se sofferenza, dolore, contrarietà. Nei nostri giorni, ci muoviamo in un ambiente che non èpiù cristiano, come al tempo degli apostoli. Ma l’ambiente non può essere una scusa per non evangelizzare.

Di fronte a questa situazione, Gesù ci dà la soluzione: dare testimonianza. A volte, noi cristiani ci sentiamo talmente inibiti dalla contrarietà dell’ambiente che ce ne serviamo come scusa per non evangelizzare. Gesù sa che ci manda dai lupi, ma, anche così, non smette di volerci suoi testimoni. Gesù ci incoraggia a fare il bene. La violenza è vinta dall’amore, la morte dalla vita. San Josemaría, diceva: «Compito del cristiano: annegare il male nella sovrabbondanza del bene» (Solco n.864).

Gesù ci spinge a confidare nello Spirito Santo, senza paura di andare controcorrente. Essere coerenti, vivere cristianamente, è una grazia che dobbiamo chiedere al Signore.

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Di fronte a questo apparente paradosso, di essere come pecore in mezzo ai lupi, Gesù ci fa guardare più lontano. Il cristiano è sì pecora, ma conta sull’aiuto dello Spirito Santo, sulla forza della grazia. E Dio è più potente di qualunque branco di lupi.
Nei momenti in cui perdiamo la visione positiva della vita e ci sentiamo abbattuti per il male del mondo o della nostra vita, dirigiamo la nostra preghiera al Cielo e manteniamo la fiducia in Dio che ha vinto il mondo.

Pablo Erdozáin


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