A volte mi pare che giochiamo a fare i bambini: mettiamo le mani davanti agli occhi pensando e credendo che colui che ci sta davanti non ci sia. Magari, come i bambini, diciamo ad alta voce che lui non cโรจ. Fino a che il gioco finisce, i bambini liberano gli occhi dalle mani e urlano di gioia davanti al caro che ora finalmente cโรจ perchรฉ lo vedono. A noi manca la parte finale del gioco: sembriamo condannati a non togliere piรน la mano dagli occhi e, quindi, condannati a non vedere.
Gesรน ha fatto cadere le pietre dalle mani dei giuristi del tempo i quali, ora, se la prendono con Lui e cominciano a riprendere in mano le stesse pietre in attesa di poterle utilizzare contro di Lui. Non gli va bene che abbia perdonato quella donna adultera. Il male cerca sempre uno sfogo e non guarda in faccia a nessuno. Cosรฌ pesta sotto i piedi il pane destinato a chi non ne ha, urla contro chi non ha diritti solo perchรฉ Rom, non gli interessa la vita che ci sta dietro e la cultura stupenda che vive grazie a questi gitani condannati a non potere piรน essere gitani, migranti in ogni luogo della terra. In tutto questo niente di nuovo, tutto di feroce e bestiale. Smettiamola di attendere il bene quando facciamo il bene. Fare il bene crea fastidi al male e al male che cโรจ in ognuno di noi e, prima o poi, cristiani o non cristiani, noi ci ribelliamo contro chi vive il bene.
Se un male viviamo oggi รจ il male di non sapere dove andare. Mai il mondo ha avuto tante possibilitร , ma mai come oggi il mondo non sa per cosa usarle queste possibilitร . Diventano motivo di non considerazione dellโaltro. Il viso dellโaltro perde di senso, ha piรน senso fissare il nostro sguardo su di un cell che ci mostra di tutto e di piรน, in vista di cosa poi, solo Dio lo sa. O forse non lo sa piรน nemmeno Lui.
Gesรน ha un testimone del suo bene allโuomo e alla donna che ha appena scagionato dalle pietre dei benpensanti: la luce, Lui รจ Luce. La luce รจ principio di vita, intelligenza dellโuomo, rivelazione di Dio e salvezza dellโuomo. Senza luce non vediamo dove andiamo e non riusciamo a cogliere cosa รจ buono e cosa รจ insensato per la nostra vita: va tutto bene! Piรน insensato di cosรฌ. Se cosรฌ fosse andrebbero bene i terremoti come le guerre.
La salvezza consiste in questo: vedere e far vedere dove ognuno di noi va, salvandoci dal buio dellโinsensatezza. Un figlio che ignora lโamore del Padre cerca la propria identitร in surrogati. Lasciarci illuminare per potere seguire Lui Luce รจ quanto Cristo ci dona ogni giorno.
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La Luce gli ebrei la stanno vivendo come dono durante la festa delle Capanne, quando le fiaccole accese illuminavano a giorno la cittร santa. La Luce รจ la metafora piรน bella di Dio. La sua Parola รจ lampada ai nostri passi. Una vita senza parola รจ cosa bestiale, infernale: รจ solitudine e incomunicabilitร . ร bello vedere come giocano con la parola i bimbi per diventare sempre piรน umani appassionati alla vita. ร bello vedere come anche i sordomuti trovano il modo di comunicare.
Gesรน Parola รจ Luce del mondo e diventa luogo e strumento per comunicare fra di noi donando sensatezza al nostro camminare. Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce, proclamiamo nel Natale. ร Luce non solo per Gerusalemme, non solo per lโItalia, non solo per quelli che sono dei nostri, ma รจ Luce per tutti, per tutto il mondo.
Chiamati a seguire la Luce non รจ conoscenza intellettuale ma รจ cammino dietro la persona, cammino che ci porta da Lui. ร ritornare a comprendere cosa farne della nostra vita. ร smettere di credere che piรน ci riempiamo di possibilitร e piรน siamo vivi. Poche o tante possibilitร non danno vita, ciรฒ che dona vita รจ in vista di cosa vivo e utilizzo le possibilitร che mi sono date. Le possibilitร diventano solo surrogati dellโamore, se non so per cosa viverle e usarle. Sono omicide della libertร e, di conseguenza, dellโamore. Chiudono al rapporto e costringono alla sterilitร .
La Luce che testimonia Gesรน che ci mostra come noi siamo male e peccato, diventa via per la nostra salvezza, per ritrovare senso nella nostra esistenza, per riscoprire verso cosa siamo chiamati a vivere, per fare rinascere il desiderio di futuro, per accogliere il dono della speranza, per rivelare la bellezza della relazione e del parlarci, per non accontentarci dellโintellettualizzare la vita tramite bei discorsi e belle tavole rotonde รจ ritornare a camminare magari guardando anche un Rom che ha in sรฉ la spiritualitร del cammino che noi giudichiamo vagabondaggio.
Togliamo le mani dai nostri occhi, il gioco รจ finito, il Padre รจ in mezzo a noi grazie al Figlio Luce del mondo. Togliamo le mani dagli occhi e, lanciando un bel grido di gioia, battiamo le mani riconoscendo la bellezza della presenza di un volto amico che non ci condanna ma ci ama, anche se chiama male il male e bene il bene, illuminando lโinsensatezza del nostro esistere.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
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Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 8, 12-20
In quel tempo Gesรน parlรฒ [ai farisei] e disse: ยซIo sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerร nelle tenebre, ma avrร la luce della vitaยป. Gli dissero allora i farisei: ยซTu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non รจ veraยป. Gesรน rispose loro: ยซAnche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza รจ vera, perchรฉ so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio รจ vero, perchรฉ non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone รจ vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dร testimonianza di meยป. Gli dissero allora: ยซDov’รจ tuo padre?ยป. Rispose Gesรน: ยซVoi non conoscete nรฉ me nรฉ il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mioยป. Gesรน pronunciรฒ queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestรฒ, perchรฉ non era ancora venuta la sua ora.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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