p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 5 Marzo 2023

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Il Padre compiaciuto, riconosce che Gesรน รจ il suo Figlio prediletto, la sua unica Parola da ascoltare. La gioia, la contentezza del Padre nel riconoscere Gesรน come il prediletto e come unica Parola sua da ascoltare, รจ un atteggiamento che coinvolge profondamente la nostra vita.

Innanzitutto perchรฉ il Padre nel Figlio Gesรน si compiace di ognuno di noi. Si compiace di ognuno di noi non perchรฉ ce lo meritiamo, ma perchรฉ il suo non รจ e non puรฒ essere un amore reattivo: ama e basta; ci getta ogni giorno il seme del suo amore e poi se ne va attendendo ogni giorno da noi la risposta. Il Padre ci ama e ci predilige, Lui che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti e che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi.

Non รจ indifferente la risposta e lโ€™accoglienza che noi diamo a questo suo amore, รจ indifferente solo ai fini di ricevere questo suo amore. La risposta che noi diamo farร  fruttare questo amore oppure lo racchiuderร  in un terreno sassoso e spinoso che lo farร  morire, ma comunque il giorno dopo noi riceveremo il seme della Parola che รจ il Figlio prediletto del suo amore.

La predilezione, non รจ una cosa secondaria. รˆ riconoscimento, รจ affetto, รจ consolazione, รจ ribadire una veritร  che troppo spesso ci sfugge. Il sentirci dire di essere figli prediletti in Gesรน non รจ una cosa secondaria: ne abbiamo bisogno come e piรน dellโ€™ossigeno. Abbiamo bisogno che il marito ci dica: sei unica per me; abbiamo bisogno che la moglie ci accolga con un sorriso; abbiamo bisogno come figli di sentirci dire: โ€œsei un tesoroโ€, โ€œsei il cocco di mammaโ€; abbiamo bisogno come genitore di sentirci dire: โ€œsei unicoโ€; abbiamo bisogno come amici di sentirci apprezzati dallโ€™amico; abbiamo bisogno di sentirci apprezzati nel nostro lavoro sia quello che facciamo fuori casa come quello che facciamo in casa.

Purtroppo invece noi diamo tutto per scontato: tutto รจ scontato, e tutto diventa solitudine, fonte di frustrazione e di stanchezza. Togliamo il sugo alla nostra vita: non cโ€™รจ niente di nuovo sotto il sole.

Il Padre si compiace del Figlio, e di ognuno di noi in lui: allo stesso tempo ci chiede di ascoltarlo. Di ascoltarlo nel suo essere Parola, ascoltarlo nella sua testimonianza di vita. Il Figlio si รจ preso cura dellโ€™umanitร  annunciando la buona novella ai poveri, ai ciechi, agli storpi, ai sordi, ai prigionieri.

Questo Figlio oggi si prende cura di noi e a noi annuncia la bella notizia. Dice a noi โ€œbeatiโ€ perchรฉ i nostri nomi sono scritti nei cieli. Davanti a noi si trasfigura: ci mostra la sua croce, ci mostra la sua risurrezione. Ci chiama in disparte a riposarci un poโ€™, ci accoglie con la sua mitezza e umiltร  di cuore, ci invita a saperci staccare dalle cose di ogni giorno per saper riconoscere la profonditร  delle cose stesse.

La sua Trasfigurazione ci ricorda che non tutto finisce qui. Ci ricorda che al di lร  dellโ€™apparenza cโ€™รจ un mondo infinito di bontร  che alberga nel cuore degli uomini: cosa che lui รจ venuto a svelare e a liberare. Ci porta a vedere qualcosa di bello non per dimenticarci del grigiore del nostro quotidiano, ma per portare colore nel nostro quotidiano.

La festa di oggi รจ un invito ad uscire dal nostro solito tran tran. รˆ un invito a salire su un alto monte. รˆ un invito a sollevare la testa per non tenerla al posto dei piedi: i piedi sulla terra e la testa in cielo, potremmo dire. Questo รจ un invito a scoprire la vera realtร  delle cose. A scoprire che Gesรน รจ il Signore della storia che conduce tutte le vicende umane a modo suo; che il Padre ci vuole bene e ci riconosce quali figli prediletti; a riscoprire la bellezza dello stare con Gesรน, Mosรจ e Elia: ascoltando ciรฒ che di bello, attraverso loro, Dio ha da dirci; a scoprire la bellezza dello stare in famiglia e con gli amici con gratuitร ; a scoprireโ€ฆ

Lโ€™invito che Gesรน fa, dopo la Trasfigurazione, ai discepoli impauriti รจ: โ€œAlzatevi e non temeteโ€. Questo invito lo rivolge anche ad ognuno di noi questโ€™oggi. Alzatevi: alzatevi dalle vostre chiusure e dai vostri blocchi; alzatevi dalle vostre paure e dalle vostre incapacitร ; alzatevi da tutto quello che sembra vita e che invece non vi permette di amare e di gioire della vita. Alzatevi e non temete: avete visto cose grandi e ascoltato cose ancor piรน sublimi, non temete perchรฉ il Padre vi ama, ascoltate per questo il Figlio e seguitelo. Non abbiate paura della Croce: cโ€™รจ lui che vi accoglie a braccia aperte per portarvi alla risurrezione.

Non temete: scendete a valle e vivete ciรฒ che avete visto dallโ€™alto. Vedendo dal basso quello che avete scoperto dallโ€™alto, gioite e ricordando la bellezza del panorama goduto, fate memoria nelle piccole cose che potete incontrare sul vostro cammino, delle grandi cose che, attraverso la piccolezza e la quotidianitร , voi potete costruire, amare e sperare con fiducia.

Voi siete infatti i prediletti del Padre, alzatevi e non temete!

Quel Padre che ha riacceso la fiamma delle cose. Ha messo nelle vene del mondo frantumi di stelle. Ha dato splendore e bellezza allโ€™esistenza. Ha dato sogni e canzoni bellissimi al nostro pellegrinare di uomini e donne. Basterebbe ripetere senza stancarci: ha fatto risplendere la vita, per ritrovare la veritร  e la gioia di credere.

Noi, che siamo una goccia di luce custodita in un guscio dโ€™argilla, cosa possiamo fare per dare strada alla luce? La risposta รจ offerta dalla voce: Questi รจ mio figlio, ascoltatelo. Il primo passo per essere contagiati dalla bellezza di Dio รจ lโ€™ascolto: dare tempo e cuore al suo Vangelo.

Lโ€™entusiasmo di Pietro ci fa capire che la fede per essere forte e viva deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un che bello! Gridato a pieno cuore. Perchรฉ io credo? Perchรฉ Dio รจ la cosa piรน bella che ho incontrato, perchรฉ credere รจ acquisire bellezza del vivere. Che รจ bello amare, avere amici, esplorare, creare, seminare, perchรฉ la vita ha senso, va verso un esito buono, che comincia qui e scorre nellโ€™eternitร .

Gesรน con il volto di sole รจ una immagine da conservare e custodire nel viaggio verso Gerusalemme, viaggio durissimo e inquietante, come segno di speranza e di fiducia.
Devono custodirla per il giorno piรน buio, quando il suo volto sarร  colpito, sfigurato, oltraggiato. Nel colmo della prova, un filo terrร  legati i due volti di Gesรน. Il volto che sul monte gronda luce, nellโ€™ultima notte, sul monte degli ulivi, stillerร  sangue. Ma anche allora, ricordiamo: ultima, verrร  la luce che sulla croce giร  respira nuda la risurrezione.

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