fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 5 Marzo 2023

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Il Vangelo ci dice che Gesù fu trasfigurato davanti ai suoi discepoli. L’evangelista Matteo usa questo verbo passivo: non dice che si trasfigurò, ma che fu trasfigurato, è infatti il Padre a compiere la trasfigurazione del figlio. Il Padre vuole rivelare agli apostoli che Gesù non è un profeta qualunque ma è il suo Figlio, come diciamo nel Credo: Dio da Dio, luce da luce.

La trasfigurazione è una esperienza mistica che avviene mentre si è ritirati in preghiera su un alto monte. Vuol dire che non è una esperienza che possiamo fare mentre siamo immersi nel caos del mondo, nel rumore, negli intrattenimenti, nei mezzi di comunicazione, e soffocati dalle paure e dalle ambizioni.

Serve il distacco da questo mondo, molto concreto e allo stesso tempo pieno di inganni e di illusioni, per passare ad una conoscenza spirituale profonda e illuminata della nostra vita. La trasfigurazione riguarda lo sguardo, è una visione di luce, è la capacità di guardare ogni cosa dalla prospettiva dell’amore eterno di Dio, e così riconosciamo cosa sia veramente il bene e cosa sia il nulla, e comprendiamo in che direzione stiamo camminando.

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La trasfigurazione riguarda anche l’ascolto: Questi è il mio figlio amato, ascoltatelo. Ascoltare la parola di Dio, proprio come stiamo facendo in questo momento, perché la nostra ragione come pure l’immaginazione e i sentimenti potrebbero abbagliarci e portarci fuori strada, ma se ascoltiamo Gesù rimaniamo ancorati nella sapienza di Dio, e allora sì che stiamo costruendo la nostra casa sulla roccia.

Dio conceda a tutti noi istanti di trasfigurazione, di visione e di ascolto della verità, per poter illuminare anche i momenti più oscuri della vita.

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano