โChe facciamo? Questโuomo compie molti segni. Se lo lasciamo fare cosรฌ, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazioneโ.
Gesรน, nella risurrezione di Lazzaro che precede il brano di questโoggi, ha dato la vita e per questo riceverร la morte. I sommi sacerdoti e i farisei sanno quello che Gesรน ha compiuto, sanno che Gesรน compie molti segni e hanno paura. Nรฉ credono e nรฉ gioiscono per questi segni che Gesรน compie per lโuomo, ma temono che questo puรฒ fare perdere loro il loro luogo santo e la loro nazione, il loro potere, la loro situazione di privilegio.
Nellโuomo, nel suo sottosuolo, la conoscenza del bene e lโazione cattiva possono essere simultanee. I sommi sacerdoti e i farisei, conosco la bontร dei segni compiuti da Gesรน per questo decidono di ucciderlo. Loro conoscono il bene ma ne scelgono un altro. Un bene che per loro รจ supremo, salvaguardare quel poโ di potere e di libertร loro concessi, anzichรฉ lasciarsi liberare dalla veritร cercando il sommo bene.
Lo scontro fra beni รจ sempre un poโ fasullo. ร fasullo perchรฉ cโรจ sempre un bene sommo che il piรน delle volte รจ misconosciuto e svalutato e confuso, in nome di un bene personale piรน apparente ed egoista. Questo male che รจ presente nellโuomo, lo porta a preferire la distruzione. Lโuomo รจ capace di volere il male anche di fronte alla conoscenza della virtรน, anche di fronte alla conoscenza del vero interesse. Il fatto che lโuomo faccia il male perchรฉ ignora il suo vero interesse, รจ una veritร parziale. Non รจ sempre vero: spesso lโuomo pur conoscendo il suo vero interesse sceglie il male.
Gesรน fa il bene! In tal modo provoca il male, lo sfida. Forse non รจ sua intenzione fare questo, ma il male che รจ sempre sveglio e attento, riconosce subito quello che รจ un attentato al suo dominio e corre subito ai ripari. Fa questo attraverso lโuomo che vede i segni che Gesรน compie, rivestendo gli stessi segni di malvagitร .
Quante persone continuano a ricercare la pace eppure sono tacciate di essere pro e contro, mentre la loro unica intenzione รจ quella di evitare una guerra utile solo a creare maggiori sofferenze e a provocare un caos che non finirร subito.
Quale caos cโรจ ora nel mondo: quanti morti civili e non, quanta distruzione. No, il male รจ sempre male, da qualsiasi parte provenga. E il bene รจ sempre bene, da qualsiasi parte provenga.
Questโoggi siamo chiamati ad avere fede in lui, lui che รจ risurrezione e vita. Vediamo come di fronte a questo auto-presentarsi di Gesรน come risurrezione e vita, vi sono opposte reazioni: cโรจ chi crede, cโรจ chi rimane perplesso, cโรจ chi si arrabbia.
Lโuomo desidera superare la morte: egli non vuole che il suo essere al mondo abbia come destinazione il nulla. Se ciรฒ che รจ bello e buono, si tramutasse alla fine nella maschera brutta e cattiva della morte, che senso avrebbe vivere? Se il nulla fosse il fine di tutto, tutto sarebbe assurdo e nulla esisterebbe. Ma il nulla non puรฒ essere il fine, perchรฉ non puรฒ essere il principio della vita che effettivamente cโรจ. Il fine di ogni realtร corrisponde al suo principio.
Siamo destinati non allโannientamento ma alla comunione con il Figlio e il Padre. Ecco perchรฉ il Figlio dร la vita pur prevedendo di ricevere la morte: perchรฉ non puรฒ non fare il bene in vista della comunione col Padre. Se tutto finisse nel nulla, forse avrebbe ragione di preferire il male al bene, perchรฉ in questo modo si sistemerebbe lui. Ma essendo il fine la comunione, non puรฒ che spendere la vita per il bene, sapendo che il male si ribellerร e, prima o poi, gliela farร pagare.
Si puรฒ avere fede nel Dio della vita e accettarlo. Si puรฒ anche rifiutarlo e aver fede nel nulla. Il rifiuto di Dio e della vita deriva dal nostro modo tragico di concepire la morte, piรน che da una ragionevolezza del rifiuto. Da questo ci vuole guarire il brano di oggi visto alla luce della risurrezione di Lazzaro.
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