UNA RESA?
I sette discepoli sono tornati lร dove tutto aveva avuto inizio, al loro mestiere di prima, alle parole di sempre: vado a pescare, veniamo anche noi.
Lโultimo incontro con il Risorto avviene nella normalitร del quotidiano.
Ascolta “p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 4 Maggio 2025” su Spreaker.Lโinfinito scende alla latitudine di casa. Il cerchio delle azioni di tutti i giorni รจ il luogo dove incontrare colui che se nโรจ andato dai recinti del sacro e abita il โprofanoโ: lโinfinito รจ nella vita, e la vita รจ infinita.
Lโabbandonato ritorna da coloro che sanno solo abbandonare, e invece di chiedere loro di inginocchiarsi, รจ lui che si inginocchia davanti al fuoco di brace, come una madre che si mette a preparare il cibo per i suoi di casa, come un amico. ร il suo stile: tenerezza, umiltร , cura. Amici, vi chiamo, non servi.
E chiede: portate un poโ del pesce che avete preso! Cosรฌ il pesce di Gesรน e il tuo finiscono insieme, e non li distingui piรน.
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In questo clima di amicizia e semplicitร , seduti allโalba attorno a poche braci, il dialogo sublime tra Gesรน e Pietro.
Gesรน, maestro di umanitร , usa il linguaggio piรน semplice, pone domande risuonate sulla terra infinite volte, sotto tutti i cieli, in bocca a tutti gli innamorati che non si stancano di sapere: mi ami? Mi vuoi bene?
Semplicitร estrema di parole che non bastano mai, perchรฉ la vita ne ha fame; di domande e risposte che anche un bambino capisce perchรฉ รจ quello che si sente dire dalla mamma tutti i giorni.
Il linguaggio del sacro diventa il linguaggio delle radici profonde della vita. La vera religione non รจ mai separata dalla vita.
E sono tre domande, sempre uguali, sempre diverse:
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- Simone di Giovanni, mi ami piรน di tutti? Pietro risponde con un altro verbo, quello piรน umile, piรน nostro, verbo dellโamicizia e dellโaffetto: ti voglio bene. E non si misura con gli altri.
- Seconda domanda: Simone di Giovanni, tu mi ami? Pietro mantiene il profilo basso di chi conosce bene il cuore dellโuomo, e risponde ancora con quel nostro verbo cosรฌ umano: ti sono amico.
- Nella terza domanda succede qualcosa di straordinario. Gesรน adotta il verbo di Pietro, si abbassa, si avvicina, lo raggiunge lร dovโรจ: Simone, mi vuoi bene? Dammi affetto, se lโamore รจ troppo; amicizia, se lโamore ti mette paura. Pietro, un poโ dโamicizia posso averla da te? E mi basterร , perchรฉ io cerco la sinceritร del cuore.
Gesรน rallenta il passo sul ritmo del nostro, la misura di Pietro diventa piรน importante delle sue esigenze; cosรฌ รจ lโamore vero, che mette il tu prima dellโio. Pietro sente il pianto salirgli in gola: vede Dio mendicante dโamore, Dio delle briciole, cui basta cosรฌ poco, solo la veritร di un cuore sincero.
E credo che nellโultimo giorno, anche se per mille volte lโavrรฒ deluso o tradito, il Signore per mille volte mi chiederร come a Simone:
Mi vuoi bene?
E io non dovrรฒ fare altro che rispondere, per mille volte, solo questo:
Sรฌ, ti voglio bene!
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.
