LA STANZA OSCURA
Cโรจ una casa a Cafarnao, dove la morte ha messo il nido.
Una dimora importante, quella del capo della sinagoga, eppure impotente a garantire la vita di una bambina. Giairo ha preso il mantello ed รจ uscito, ha camminato in cerca di Gesรน, e Gesรน interrompe ciรฒ che sta facendo e si mette a camminare con lui. Sulle frontiere tra la vita e la morte. Stare con il dolore degli altri diventa uno dei gesti cristiani piรน rivoluzionari.
Ascolta “p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 30 Giugno 2024” su Spreaker.Perchรฉ il dolore, il dolore innocente? I figli di tanti Giairo muoiono in unโetร in cui invece รจ dโobbligo fiorire, non soccombere. Eppure Gesรน non dร una risposta, dร altro: il dolore non domanda spiegazioni, ma condivisione: โe andรฒ con luiโ.
โNon temere, soltanto continua ad aver fedeโ, quella che ti ha fatto uscire di casa in cerca di aiuto e di ascolto. Ma come รจ possibile non temere, non essere nella paura quando la morte si รจ portata via il mio sole? Il contrario della paura non รจ il coraggio, รจ la fede, atto umanissimo che tende alla vita! Che dice: ho bisogno, mi fido, mi affido. Sulla tua parola getterรฒ le reti, anzi: nelle tue mani getto la vita!
Giunsero alla casa e vide gente che piangeva e gridava. Disse loro: โPerchรฉ piangete? Non รจ morta, ma dormeโ. Coloro che noi chiamiamo โmortiโ dormono a questa vita nostra, ma in realtร sono stati presi per mano e si sono alzati, come la bimba di Giairo.
Lo deridono. Con quella derisione con cui dicono anche a noi: ma tu credi alla resurrezione? Ti illudi, non cโรจ niente dopo la morte. Ma la fede assicura che Dio รจ dei vivi e non dei morti, che dire Dio รจ dire risurrezione.
Gesรน cacciรฒ tutti fuori di casa. Caccia via quelli che non credono che Dio inonda di vita anche le strade della morte.
Gesรน prende con sรฉ il padre e la madre. Li prende con sรฉ perchรฉ il tempo dellโamore รจ infinitamente piรน lungo del tempo della vita. La vita finisce ma lโamore no.
E ciรฒ che vince la morte non รจ la vita, รจ lโamore. Ogni bambino, dice alla mamma: tu non morirai mai!
Ed entrรฒ dove era la bambina.
E non รจ solo la stanzetta interna della casa, รจ la stanza piรน oscura del mondo, quella senza luce: lโesperienza della morte, dove anche Gesรน entrerร , per essere come noi.
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Poi la prende per mano. Dio non รจ un dito puntato, ma una mano che ti prende per mano. E mostra che bisogna toccare la disperazione delle persone per poterle rialzare. Toccare le loro lacrime.
E le disse: โTalitร kum. Bambina alzatiโ. Tocca a te farlo: rimettiti in piedi, sulle tue gambe, con le tue risorse.
Qualunque sia il dolore che portiamo dentro, qualunque sia la morte che ci assedia, il Signore ripete: alzati!
E subito la bambina si alzรฒ e camminava. Restituita allโabbraccio dei suoi, a una vita incamminata e verticale. Lร dove ci siamo fermati, Dio continua a farci ripartire.
E ripete su ogni essere la benedizione delle antiche parole: Talitร kum, giovane vita, alzati, rivivi, risplendi.
E aggiunge: datele da mangiare, nutrite di sogni, di carezze e di fiducia il suo rinato cuore bambino.
E ci rialzerร tutti, trascinandoci su, in alto, dentro la sua risurrezione.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.