Un contrasto radicale tra il ricco e il povero รจ al centro della parabola di Gesรน. I nomi giร esprimono condizioni diverse. Il ricco รจ senza nome, il povero reca nel suo nome lโindicazione โDio aiutaโ. Eโ una pagina propria del vangelo di Luca, attento in modo particolare alla povertร quale questione rilevante nel messaggio di Gesรน e per chi desidera seguirlo.
Importanza centrale hanno infatti lโascolto della parola del Signore ed insieme la prassi, uno stile di vita liberato dallโindifferenza al dolore dellโaltro. Luca รจ anche preoccupato per la sua comunitร che rischia di assopirsi e di non vivere lโinquietudine nellโassumere le proposte radicali di Gesรน: la situazione di benessere, quando non รจ vissuta con scelte di sobrietร e nellโimpegno a condividere conduce allโindurimento del cuore.
La parabola inizia con due quadri contrapposti: la situazione del ricco con i tratti dello spensierato e del gaudente. Insensibile a causa del lusso che lo avvolge e lo fa vivere come in una bolla. Fino ad essere ignaro, a non vedere nemmeno, il dolore di chi alla sua porta non ha da mangiare e soffre. Dโaltra parte cโรจ la figura di Lazzaro, povero, coperto di piaghe, allontanato dalla casa dove si banchettava lautamente e accerchiato dai cani randagi. Eโ una contrapposizione che incontra il limite fondamentale della morte che raggiunge tutti e due e conduce ad un nuovo confronto, questa volta proiettato nel mondo dellโaldilร .
A questo punto perรฒ cโรจ un totale rovesciamento: Lazzaro รจ portato dagli angeli nel seno di Abramo mentre il ricco รจ nei tormenti. Lazzaro gioisce per una comunione di vita di cui Abramo รจ il padre, il ricco invece sperimenta la rovina, la solitudine. La parabola non intende offrire un insegnamento su ciรฒ che viene dopo la morte. La dinamica del racconto mira piuttosto a porre in risalto lโesigenza di aprire gli occhi sullโingiustizia e a svegliare i cuori ad essere sensibili. La parabola conduce a scorgere come non cโรจ da aspettare, ma il tempo presente, lโoggi, รจ momento di decisione.
La povertร e la miseria sono mali che Dio vuole eliminare e il regno di Dio รจ presentato come regno di vita, di salute e benessere per ogni persona. Gesรน intende mettere in guardia dalla spensieratezza e dallโindifferenza. Ogni ricchezza, lโuso dei beni esige sobrietร e apertura alla condivisione. I beni sono realtร affidate ed esigono di essere usati nel rispondere alla relazione con gli altri, nel sentire la sofferenza dellโimpoverito. I beni possono divenire idoli e condurre alla preoccupazione di un accumulo, a divenire ciechi di fronte alla sofferenza di chi soffre. La presunzione e la superficialitร del ricco sono considerati da Luca come un ostacolo insormontabile a comprendere la via che Gesรน indica ai suoi.
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La seconda parte della parabola presenta poi un dialogo. Il ricco Chiede ad Abramo di andare ad avvisare i suoi cinque fratelli, perchรฉ non facciano come lui. Le parole di Abramo rinviano ad un ascolto da coltivare nella vita: โHanno Mosรจ e i profeti: li ascoltinoโฆโ. Sta qui il vertice verso cui la parabola converge: Mosรจ e i profeti sono le Scritture, indicano la storia della salvezza. Solo unโapertura a questo ascolto puรฒ cambiare la vita e far fiorire un modo diverso di impostare le relazioni con gli altri: dallโindifferenza alla compassione, dallโinsensibilitร alla condivisione. La voce dei profeti continua a farsi presente nei testimoni di giustizia e di pace. In modo feriale e silenzioso con il forte appello che deriva dal loro impegno richiamano ad uno stile evangelico di vita. La domanda che la parabola apre รจ se siamo sensibili allโascolto del grido dei poveri e allโappello dei profeti.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.

