p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 28 Settembre 2025

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Un contrasto radicale tra il ricco e il povero รจ al centro della parabola di Gesรน. I nomi giร  esprimono condizioni diverse. Il ricco รจ senza nome, il povero reca nel suo nome lโ€™indicazione โ€˜Dio aiutaโ€™. Eโ€™ una pagina propria del vangelo di Luca, attento in modo particolare alla povertร  quale questione rilevante nel messaggio di Gesรน e per chi desidera seguirlo.

Importanza centrale hanno infatti lโ€™ascolto della parola del Signore ed insieme la prassi, uno stile di vita liberato dallโ€™indifferenza al dolore dellโ€™altro. Luca รจ anche preoccupato per la sua comunitร  che rischia di assopirsi e di non vivere lโ€™inquietudine nellโ€™assumere le proposte radicali di Gesรน: la situazione di benessere, quando non รจ vissuta con scelte di sobrietร  e nellโ€™impegno a condividere conduce allโ€™indurimento del cuore.

La parabola inizia con due quadri contrapposti: la situazione del ricco con i tratti dello spensierato e del gaudente. Insensibile a causa del lusso che lo avvolge e lo fa vivere come in una bolla. Fino ad essere ignaro, a non vedere nemmeno, il dolore di chi alla sua porta non ha da mangiare e soffre. Dโ€™altra parte cโ€™รจ la figura di Lazzaro, povero, coperto di piaghe, allontanato dalla casa dove si banchettava lautamente e accerchiato dai cani randagi. Eโ€™ una contrapposizione che incontra il limite fondamentale della morte che raggiunge tutti e due e conduce ad un nuovo confronto, questa volta proiettato nel mondo dellโ€™aldilร .

A questo punto perรฒ cโ€™รจ un totale rovesciamento: Lazzaro รจ portato dagli angeli nel seno di Abramo mentre il ricco รจ nei tormenti. Lazzaro gioisce per una comunione di vita di cui Abramo รจ il padre, il ricco invece sperimenta la rovina, la solitudine. La parabola non intende offrire un insegnamento su ciรฒ che viene dopo la morte. La dinamica del racconto mira piuttosto a porre in risalto lโ€™esigenza di aprire gli occhi sullโ€™ingiustizia e a svegliare i cuori ad essere sensibili. La parabola conduce a scorgere come non cโ€™รจ da aspettare, ma il tempo presente, lโ€™oggi, รจ momento di decisione.

La povertร  e la miseria sono mali che Dio vuole eliminare e il regno di Dio รจ presentato come regno di vita, di salute e benessere per ogni persona. Gesรน intende mettere in guardia dalla spensieratezza e dallโ€™indifferenza. Ogni ricchezza, lโ€™uso dei beni esige sobrietร  e apertura alla condivisione. I beni sono realtร  affidate ed esigono di essere usati nel rispondere alla relazione con gli altri, nel sentire la sofferenza dellโ€™impoverito. I beni possono divenire idoli e condurre alla preoccupazione di un accumulo, a divenire ciechi di fronte alla sofferenza di chi soffre. La presunzione e la superficialitร  del ricco sono considerati da Luca come un ostacolo insormontabile a comprendere la via che Gesรน indica ai suoi.

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La seconda parte della parabola presenta poi un dialogo. Il ricco Chiede ad Abramo di andare ad avvisare i suoi cinque fratelli, perchรฉ non facciano come lui. Le parole di Abramo rinviano ad un ascolto da coltivare nella vita: โ€œHanno Mosรจ e i profeti: li ascoltinoโ€ฆโ€. Sta qui il vertice verso cui la parabola converge: Mosรจ e i profeti sono le Scritture, indicano la storia della salvezza. Solo unโ€™apertura a questo ascolto puรฒ cambiare la vita e far fiorire un modo diverso di impostare le relazioni con gli altri: dallโ€™indifferenza alla compassione, dallโ€™insensibilitร  alla condivisione. La voce dei profeti continua a farsi presente nei testimoni di giustizia e di pace. In modo feriale e silenzioso con il forte appello che deriva dal loro impegno richiamano ad uno stile evangelico di vita. La domanda che la parabola apre รจ se siamo sensibili allโ€™ascolto del grido dei poveri e allโ€™appello dei profeti.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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